“Un’attrice che fa contenuti su Onlyfan si dichiara favorevole alla interruzione volontaria di gravidanza anche molto oltre il limite temporale consentito”.
Senza che nessuno gli abbia dato il permesso, se non il degrado morale nel quale viviamo, il mondo della prostituzione si sta facendo largo nei mass media.
Normalizzare
Lo fa in due modi: quello giocoso e quello lessicale.
Nel primo il lavoro delle pornostar viene allegramente normalizzato.
Si cominciò decenni fa con le interviste ad una famosa attrice erotica (in un linguaggio normale “prostituta che fa film indecenti”), ora defunta (si dice pentita e morta pregando il Rosario…Dio lo voglia!), fino ad arrivare a Rocco Siffredi, ammirato da tutti gli uomini d’Italia che ormai non sono neppure in grado di sospettare quale sia la gravità dei peccati commessi dal “divo” che invidiano!
Il secondo modo è quello lessicale.
Ho riportato all’inizio una frase letta recentemente e che mi pare esemplificativa.
Se il diavolo non ci avesse messo lo zampino coprendo l’inaccettabile con un linguaggio accettabile in modo tale che il lettore perda il senso e la gravità di ciò che legge, la frase sarebbe dovuta suonare:
“Una prostituta che fa video porno su Onlyfan si dichiara favorevole all’aborto anche molto oltre….”
Sentite, cari lettori, quanta differenza?
Se vivessimo in un secolo normale, anche solo vagamente cattolico, un giornalista che avesse a cuore il destino dei suoi lettori, al fine di suscitare il giusto ribrezzo in chi legge, descriverebbe la cruda realtà:
“Una puttana che fa video delle sue luride prestazioni sessuali su Onlyfan si dichiara (non si sa con quale autorità) favorevole all’uccisione dei bimbi in utero anche molto oltre…”
Cambiata la coscienza
Cambiato il linguaggio, cambia la percezione, cambiata la percezione, avallata da un martellante lavaggio del cervello, cambia la coscienza, cambiata la coscienza, cambia la morale pubblica e privata.
D’altronde “modella per adulti” addolcisce non poco la realtà; la coppia scambista che “si apre a nuove esperienze” storpia la verità; “sessualmente esplicito” suona meno grave di “pornografico”; “attore di contenuti destinati ad entrambi i sessi” sembra più accettabile di “prostituto che fa video porno sia di rapporti etero che omosessuali”.
Mi chiedo quante donne rinuncerebbero all’aborto salino se venisse descritto per quello che è: “Uccisione del feto tramite soluzione caustica che lo brucia e poi lo espelle”; quante ricorrerebbero all’aborto chirurgico se il rassicurante aggettivo fosse sostituito da una realistica descrizione: “Facendo a pezzi il feto”?!
Tutto in vendita
Ormai è consuetudine ripetere che vendere il corpo equivalga a vendere le proprie capacità intellettuali o tecniche per cui prostituirsi o fare il meccanico o il maestro sarebbero attività perfettamente equipollenti.
Per arrivare a simili idiozie la strada non è stata molto lunga e nemmeno impervia e “l’adattamento semantico” un grimaldello di forza impressionante.
La mamma che difende il “lavoro” del suo ragazzo o della sua figliola su Onlyfan forse non è stata convinta solo dai soldi di cui anche lei certamente beneficia, ma anche da questa disgraziata propaganda.
“Che fa sua figlia?”
Rispondere “la zoccola” è francamente difficile pure per la mamma pappona…ma con “sex worker” il problema è risolto…e mamma ride a Dubai abbracciata alla sua modella per adulti!
Tanto poté la propaganda, tanto poterono i quattrini!
di Irma Trombetta
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