LIBERTE’, ÉGALITÉ, FRATERNITÉ? NON PER TUTTI
Dopo i pronunciamenti favorevoli dell’assemblea nazionale, del senato e delle camere riunite, il diritto all’aborto entra trionfalmente nel novero dei diritti costituzionali francesi.
Che si tratti di una mastodontica contraddizione in termini, lo capisce facilmente anche uno studente al primo anno di giurisprudenza.
Il primo diritto umano fondamentale, infatti, è quello alla Vita, a nascere, non quello a sopprimere ed essere soppressi.
Macron
Ma questa colossale incongruenza non deve stupire, poiché l’artefice massimo di questa tragica “impresa” – assai stimato in Italia, soprattutto da Renzi – è Macron.
Il nostro appartiene, infatti, a quella famiglia “democratica e progressista”, che da sempre, convintamente, sostiene che un segmento di umanità – alcuni membri della grande famiglia umana – non hanno alcun diritto di vivere.
Non deve meravigliare, per la singolare concezione che il nostro ha dell’umano e, in particolare, della maternità, avendo sostenuto in passato che “Solo le donne ignoranti fanno tanti figli” e, soprattutto, che “L’interruzione volontaria della gravidanza è una conquista immensa per le donne e gli uomini, per la dignità e l’umanità di tutti”.
Non deve stupire, inoltre, perché la Francia ha il poco invidiabile primato di paese leader nell’eliminazione dei bambini con trisomia ventuno prima della loro nascita e, dal 1975, con la legge Veil e la depenalizzazione dell’aborto, ha ucciso più di 8.000.000 di nascituri inermi e innocenti.
Insomma, di questo nuovo e mortifero diritto costituzionale, non sembrava esserci un gran bisogno, visto il turpe e immane massacro già in atto.
Le petizioni per salvare i topi di fogna di Parigi
Nessuna sorpresa, però, poiché nella Francia dei “Lumi”, gli animali, precedentemente stimati come “beni mobili”, sono considerati da una recente legge ” esseri viventi dotati di sensibilità ” e ricordiamo ancora la crociata radical chic, con raccolta di firme, per salvare i topi di fogna di Parigi.
Chi tenta, invece, di proteggere i nascituri può incorrere nel reato di “intralcio all’aborto”, punito con un massimo di 2 anni di carcere e 30.000 euro di multa.
Chi sostiene su internet che l’aborto è un omicidio, che causa danni psicologici e fisici alle madri, non ha vita facile.
Già, perché tempo addietro si scopri, sul sito ufficiale del governo che, al contrario di ogni evidenza scientifica, “l’aborto non causa conseguenze fisiche e psicologiche”.
Da ultimo, proprio in questi giorni, assai tristemente, è accaduto l’incredibile: una TV francese dopo aver riferito dell’aborto, come incontestabile prima causa di morte nel mondo, è stata costretta a porgere le sue scuse pubbliche e formali, solo per essersi permessa di aver reso nota questa verità.
Il Mondo al Contrario
Ma niente accade per caso, e quando entra in azione il cocktail micidiale composto da relativismo etico, positivismo giuridico e progressismo, il Bene può divenire penalmente perseguibile e il Male, addirittura un nobile diritto costituzionale.
In tutto questo, il presidente francese è orgoglioso perché il diritto ad uccidere il più piccolo, indifeso ed innocente tra di noi, il concepito, entra nella Costituzione francese come “diritto irreversibile”, in quella che appare solo una misera e tapina risposta/revanche al ribaltamento della sentenza Roe Vs. Wade negli States.
Un autentico genio, insomma, questo Macron, che passerà alla Storia come “benefattore” dell’umanità.
In definitiva, Liberté, Égalité, Fraternité per tutti, tranne gli “ultimi degli ultimi”, i concepiti, loro possono tranquillamente e, d’ora in poi, costituzionalmente, essere smembrati e spazzati via.
Enrico Pagano
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