Ho apprezzato molto il libro Le Regole ancor prima di averlo letto perché è un libretto di un delizioso femminilissimo rosa confetto, spudoratamente veritiero e odiato su scala planetaria!
Scritto venticinque anni fa ed ancora in grado di suscitare l’ira funesta di chi vorrebbe che le donne altro non fossero che maschi col testosterone basso.
Le Regole è genialità in salsa semplice. Due psicologhe americane, non so se intenzionalmente, in poche pagine, con una scrittura semplice al limite del banale, non andando al di là di consigli, dritte e raccomandazioni, hanno scompensato per anni il ritmo cardiaco delle femministe non solo del loro Paese. Il libro è una sequela di “provocazioni” ribadite su ogni centimetro della carta su cui è stampato. Pensate che promette di far trovar marito anche alle fanciulle meno avvenenti, a patto che curino il loro look e giochino d’astuzia puntando sulle differenze che le distinguono dagli uomini!
Apriti cielo!
Tre punti dove emerge già tutto il coraggio delle autrici: no, le donne non sono tutte belle; sì, agli uomini interessa un aspetto piacevole e se volete attirarli, il look “centro sociale” non è indicato; no, gli uomini differiscono dalle donne e molto!
Non so come sia loro venuto in mente, ma le nostre eroine, Fein e Schneider, non hanno avuto paura di scrivere, nero su bianco, che le donne si realizzano anche nel matrimonio; non contente hanno calato l’asso aggiungendo che le donne desiderano fortemente il matrimonio perché le donne, più degli uomini, sono nate per relazioni stabili.
Forse al fine di trasformare lo scompenso cardiaco delle femministe di cui sopra, in infarto, le scrittrici statunitensi hanno pure sostenuto che le nostre congeneri desiderano, accanto a sé, un Uomo, nella quasi ormai introvabile versione di Maschio che si comporta da Maschio, si muove da Maschio, le tratta esibendo virilità oltre che rispetto.
La “ragazza regole”
La “ragazza regole” è una atomica scagliata contro la mentalità contemporanea, una ragazza che ha capito che non deve appropriarsi di un ruolo che non le compete e che quel ruolo lo lascia giocare a colui cui appartiene per natura, pena la mortificazione del maschio e la perdita di interesse agli occhi dello stesso.
E così la “ragazza regole” non esce con un uomo che non paga per lei almeno ai primi appuntamenti, non corteggia sfacciatamente, non telefona per prima, si fa desiderare, non si concede subito, valuta un uomo per quanto sicura, rispettata, bella, amata la fa sentire, non accetta rapporti non chiari o poliamorosi perché il suo fine è il matrimonio, l’anello al dito, l’altare e soprattutto un uomo davvero innamorato e quindi fedele.
Matrimonio, rapporti monogamici, fedeltà, amore, femminilità, mascolinità. Grazie alle autrici de Le Regole anche solo per aver ricordato che tutto ciò esiste ed è bello e desiderabile!
Irma Trombetta