La Turchia aderisce ai BRICS
Ankara cammina sul filo che collega idealmente Oriente e Occidente: Erdogan ha ufficialmente confermato di volere entrare nei Brics.
Il Presidente turco non è nuovo a decisioni imprevedibili quanto impopolari: la Turchia secondo Erdogan farà gli interessi della Turchia costi quello che costi.
E’ come giocare a scacchi una volta con i pezzi bianchi e una volta con i pezzi neri: la partita è vinta comunque. Potremmo dire che il Sultano turco predichi bene e razzoli male, l’integrità non è proprio la sua qualità per eccellenza, ma è mirabile la sua strategia a senso unico per il bene del Paese, che sposta il mirino da Oriente a Occidente alla ricerca di nuovi mercati per i suoi droni, i suoi carri armati e i suoi nuovi prodotti militari e investimenti sulla Via della seta.
Erdogan ha fatto suo il motto di Bruce Lee: “Sii come l’acqua.”
Conoscendo il Presidente turco è molto probabile che questa richiesta dio adesione ai Brics possa fungere da leva verso l’Europa per ottenere qualche vantaggio o risultato a lui favorevole e utile alla Turchia. Erdogan vuol tenere il piede in due scarpe?
La domanda è lecita. Alla luce di quando accade negli scenari di guerra sì: sono noti i buoni rapporti con la Russia, ma anche il suo appoggio all’Ucraina; si erge quale difensore di Gaza e dei palestinesi, senza però interrompere i rapporti commerciali con Israele.
Secondo Erdogan non bisogna scegliere da che parte stare, schierarsi con uno o con l’altro pretendente in senso generale, bisogna invece fare il proprio interesse affinché la Turchia diventi forte, prospera, prestigiosa ed efficace sullo scacchiere mondiale.
Possiamo dargli torto? Forse sì, forse no, ma al contrario di quanto accade in Italia, il governo turco si adopera per la Turchia…
Cristian Borghetti
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