La Slovacchia è la prima tessera del domino? – Le elezioni politiche in Slovacchia segnano un cambio di passo nel bel mezzo dell’Unione Europea, oggi preda delle brame guerrafondaie degli americani e piegate alle folli voluttà della Nato.
La Slovacchia vira ad Est
In questo pantano, in cui quasi tutti i leader del Vecchio Continente sono allineati (Meloni compresa) agli Usa nel sostenere a tutti i costi la guerra contro Putin e la Russia, il primo partito slovacco è diventato quello dell’ex premier Robert Fico.
Non un uomo nuovo
Un animale politico non certo di primo pelo, già finito al centro di notevoli polemiche durante il suo ultimo mandato di governo, che spicca per un marcato atteggiamento filorusso e segnatamente neutralista.
Il suo vice ha già dichiarato alla stampa che il prossimo governo a loro guida sarà interromperà immediatamente l’invio di armi a Kiev.
Un governo di pace
Il prossimo Esecutivo slovacco osteggerà l’ingresso dell’Ucraina nella Nato al fine di garantire la stabilità geopolitica dell’Europa. Mentre gli Stati Uniti soffiano sul fuoco della guerra totale, costringendo gli alleati d’oltreoceano a foraggiare il governo fantoccio di Zelensky, un’altra voce si erge contro l’asservimento agli interessi a stelle e strisce.
Speriamo nell’effetto domino
La speranza è che il barlume di opposizione al globalismo sconfini oltre i confini della Slovacchia per diffondersi a macchia d’olio fino all’Italia, così che i governi atlantisti abbiano una rapida fine. Una guerra Europa contro Russia significherebbe un conflitto globale nucleare a cui nessuno deve concedere tempo e spazio.
Il vento che si alza dal cuore dell’eurozona sta cambiando. Dobbiamo attendere che Giorgia Meloni ed i suoi falsi patrioti crollino, così che anche l’Italia possa emergere, grazie alle forze autenticamente identitarie, rinascendo dalle sue ceneri.
Giustino D’Uva