La lobby LGBT vuole morta la Rowling – La scrittrice inglese JK Rowling, famosissima per i libri fantasy sul giovane mago Harry Potter, non è stata inclusa nelle mostre che il Museum of Pop Culture di Seattle ha dedicato al franchise cinematografico basato sulla serie di romanzi della Rowling.
Il motivo addotto dagli organizzatori della mostra è che alcune dichiarazioni della scrittrice sono considerate contrario al mondo trans.
La motivazione
È questa la spiegazione data in un recente post sul blog condiviso dal Museum of Pop Culture, il project manager Chris Moore:
“C’è un’entità fredda, senza cuore e che succhia la gioia nel mondo di Harry Potter e, questa volta, non è un Dissennatore.
Ci piacerebbe seguire la teoria di Internet secondo cui questi libri sono stati effettivamente scritti senza un autore, ma questa certa persona è un po’ troppo esplicita con le sue opinioni super odiose e controverse per essere ignorata. Per il momento, i curatori hanno deciso di rimuovere tutti i suoi manufatti da questa galleria per ridurre il suo impatto. Non è una soluzione perfetta, ma è ciò che siamo stati in grado di fare a breve termine determinando pratiche a lungo termine”.
JK Rowling non è certo nuova a questo genere di invettive dal mondo LGBT che talvolta assumono toni violenti e inquietanti.
Il romanzo “Manhunt”
Nel romanzo post-apocalittico della scrittrice trans Gretchen Felker-Martin, “Manhunt”, un libro dove le attiviste trans sono in guerra con le “TERFs”, l’acronimo dispregiativo che il mondo Lgbtq+ usa per etichettare le cosiddette femministe radicali trans-esclusive. Nel racconto la Rowling, diventa una “Terf pazza” e muore bruciata viva nel suo castello in Scozia.
Le minacce di morte non sono però confinate alla finzione letteraria; la Rowling riceve costantemente una gran mole di messaggi, lettere e-mail minatorie tanto da affermare che “Ho ricevuto così tante minacce di morte che potrei tappezzarci la casa”. – frase scritta su Twitter dopo che tre militanti transgender avevano diffuso in rete le immagini e l’indirizzo della sua abitazione in Scozia.
“Non ti preoccupare, sei la prossima”, è stato questo invece il messaggio indirizzato via Twitter alla Rowling che, dopo l’attentato contro Salman Rushdie – l’autore indiano accoltellato nel 2022 da un estremista islamico -, aveva espresso sulla piattaforma social la propria solidarietà al collega scrittore.
L’autore del tweet è risultato essere Meer Asif Aziz, di origine pachistana, che si descrive come studente e attivista.
Nemes Sicari