La Dignità dell’Italia svenduta in af-Fitto

La Dignità dell’Italia svenduta in af-Fitto
La Dignità dell’Italia svenduta in af-Fitto

Se, come sembra trasparire dai resoconti internazionali sulle trattative concluse tra i “maggiorenti” europei, la Von der Leyen dovesse essere riconfermata alla guida della UE dalla “minoranza / cozza” composta da popolari, socialisti e liberali, ci troveremmo di fronte all’ennesimo tradimento della volontà popolare che ha espresso nei maggiori Stati (Francia, Germania, Ungheria, insieme ad altri) una inequivoca volontà di rottura e cambiamento.

Ma quello che più sconcerta e dovrebbe far riflettere, è la preannunciata stampella meloniana ad un’anatra zoppa ed in declino, anch’essa frutto di miserabili calcoli al ribasso e strategie da ultimo impero.

Speranze mal riposte

La Presidente del consiglio, ricordiamolo, votata in gran parte con l’auspicio, ahimè, mal riposto, di un rinnovamento a livello sovranazionale – nella direzione contraria alla burocrazia, alla austerità, alle folli politiche guerrafondaie – accodandosi ai vecchi arnesi auto referenziali di una politica bocciata su tutta la linea a 360°, dimostra di essere priva, non solo di coraggio, ma anche di prospettive e visione di alto respiro.

Svendendo l’anelito di rinnovamento, invece di una rivoluzionaria inversione di rotta, cavalca uno stantio conservatorismo, non delle idee e dei principi, ma degli interessi oligarchici e delle poltrone.

Se, come si teme e prevede, l’appoggio alla bionda signora laccata, verrà ricompensato con un misero scranno per un ex ministro post-democristiano, la Meloni avrà confermato di non avere la stoffa della statista, purtroppo frettolosamente accreditatagli da una stampa allineata, se non zerbinata.

Per avere in cambio che cosa?

Miliardi sottratti alla nostra economia per foraggiare il criminale di Kiev (si, quello che bombarda le spiagge della Crimea russa affollate di civili), tassi di interesse imposti dalla Bce con ricadute nefaste su mutui e prestiti, benzina ai massimi storici, immigrazione incontrollata e ormai accettata come ineluttabile ….

Giovi ricordare che gli esempi di chi è passato dai fasti del potere (poi esercitato con arroganza e incapacità) ai margini della irrilevanza, scivolando da proclami rivoluzionari e promesse di apertura delle istituzioni “come una scatola di sardine”, mediante bonus immobiliari kamikaze, pauperistici palliativi del reddito di cittadinanza, grotteschi banchi a rotelle e ruoli di secondo piano nell’ombra di draghi (come Lega e M5S), sono sotto gli occhi di tutti e suonano come monito.

Il consenso non eterno

La volatilità del consenso, unita all’astensionismo di massa, dovrebbe rappresentare un segnale di allarme, mentre la nostra classe politica, sempre più appiattita e svuotata, si limita a perpetuare sterili tatticismi e prepotenti rendite di posizione.

Ma il vento contrario soffia già forte e spetta solo alle forze di responsabilità, orgoglio e sovranità Nazionale, mettere da parte particolarismi e fazioni, per spingere la Storia verso destini diversi e superiori.

Luca Armaroli

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