La carica dei convertiti all’Islam che tradiscono la nostra storia – Sento un livore invincibile ed un ribrezzo insuperabile per coloro che si convertono all’Islam.
Non costretti da torture, da minacce, da guerre e da razzie come è accaduto nel passato e come ancora accade altrove, gli apostati italiani ed europei sono la vergogna deteriore della nostra cultura.
Che tra costoro ci siano anche alcuni intellettuali nulla toglie e nulla aggiunge al mio profondo, irrefrenabile disprezzo.
Ce l’ho con tutti loro, uno ad uno, nessuno escluso.
Ce l’ho con la sprovveduta che, non conoscendo Cristo, si è convinta che Maometto lo possa surclassare; un po’ per attrarre attenzioni che non catturava altrimenti, un po’ perché nella sua nuova comunità vive un esotismo inebriante, dalla cucina al velo.
L’illusa in questione avrà un risveglio amaro, ma per ora ci insegna in rete le raffinatezze della teologia islamica di cui ha capito poco e, per il momento, gustato nulla!
Ce l’ho col represso, il misogino idiota, quello che, in fondo, dell’Islam apprezza la durezza con le donne per le quali non ha simpatia non avendone mai conquistata una.
Un personaggio del genere gira per il web mostrando al mondo che l’islam ha una sua funzione: refugium imbecillorum.
Andassero nei paesi arabi
Ce l’ho con l’intellettuale che l’intelletto, evidentemente, lo utilizza per altro.
Li odio tutti questi mentecatti della spiritualità, questi rinnegati a cui, fosse per me, pagherei un biglietto di sola andata per l’Arabia Saudita e li odio perché non solo abbracciano una fede che, da un punto di vista teologico, è un colabrodo e da un punto di vista culturale un concentrato di errori e di banalità, ma perché si vendono all’islam dimenticando tutti coloro che si sono sacrificati, da eroi e da Santi, per non cedere alla bestialità musulmana.
La storia mirabile dei nostri martiri è così tradita
I martiri di Otranto andarono a morire cantando e certe italiane, pur di farsi sposare da un marocchino che la riempirà di cazzotti, dimenticano quel sacrificio, anzi ci sputano sopra.
Atanasios Diakos nel 1821, preferisce farsi bruciare con olio bollente, poi farsi impalare e cuocere a fuoco lento piuttosto che diventare islamico e questi quattro fresconi si fanno fedeli di Allah, come se quel sacrificio e quello di tanti come lui non avesse loro regalato una libertà che, evidentemente, non meritano.
Senza patria e con le radici recise
Questi rinnegati, che ad una persona normale possono suscitare solo disgusto e ripugnanza, sono anche dei senza patria perché non si può essere italiani ed islamici, europei ed islamici.
L’islam è il contrario del cristianesimo ed il cristianesimo ha forgiato l’Italia e l’Europa.
O di là o di qua checché ne dica la marmaglia dei giornalisti, degli intellettuali, dei politici venduti, in Italia ed in Europa… Tutta gente che non vale un millimetro della suola delle scarpe di quelle migliaia di martiri che ci hanno permesso di poterci ancora dire cristiani, cioè liberi figli di un Dio di amore e non schiavi di un Dio furioso.
Irma Trombetta
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