Jordan Bardella eletto presidente del Rassemblement National – Eletto in Francia Jordan Bardella nuovo presidente del Rassemblement National, ex Front National, che per la prima volta non ha alla testa un membro della famiglia Le Pen.
Un giovanissimo alla guida del partito
Il testimone, con un notevole cambio generazionale passa al giovanissimo Jordan Bardella, 27 anni ed eurodeputato, nato nelle periferie parigine da una famiglia di origini italiane.
Leale collaboratore di Marine Le Pen, Bardella ne ha ricevuto il sostegno per prendere la guida del partito mentre Marine, come aveva promesso durante la campagna delle presidenziali resta capogruppo dei deputati Rassemblement National all’Assemblea Nazionale e dedita ai lavori parlamentari. Una scelta in continuità quindi ma che tuttavia lascia ben sperare per l’avvenire di un movimento politico che resta un punto di riferimento importante per tutte le destre patriottiche europee.
Giovane ma già preparato
Fa ben sperare perché Bardella non ha mai deluso né mostrato cedimenti di sorta nella sua pur breve carriera politica sui temi di maggior peso e in tema di battaglie identitarie.
Al Parlamento Europeo si è spesso distinto per i suoi attacchi a testa bassa alle istituzioni di Bruxelles, condotti con buona retorica, rigore e profondità di argomenti.
Nel frasario di Bardella non mancano proposizioni per la difesa di una civilizzazione europea di cui l’attuale Unione Europea non è che la negazione.
Una speranza per la Francia
Sarà anche in continuità con Marine ma a differenza di Marine, che più volte è sembrata vittima di una sindrome da “sdoganamento”, che l’ha portata più volte a cercare di apparire a tutti i costi slegata dalle lotte tradizionali della destra identitaria, per volgersi meramente al ruolo di tribuno della plebe e delle rivendicazioni di stampo meramente socio-economico delle fasce più marginali della società francese, dei cosiddetti “perdenti della globalizzazione”, Bardella sembra più svincolato da questi riflessi e più radicale nelle sue analisi. Difesa della civiltà francese ed europea, dell’identità nazionale, denuncia della grande sostituzione etnica dei popoli europei, sono temi che il giovane neo presidente RN riesce ad esprimere con dimestichezza e senza mostrare particolari sudditanze psicologiche all’avversario progressista.
Una svolta positiva per la Francia, nell’auspicio che la svolta, volta la pagina Macron, possa prima o poi arrivare anche ai palazzi del potere parigini.