Io, i pacifisti, li odio tutti – Perché nessuno si offenda, li odio tutti nella medesima misura. Odio la loro ottusa incapacità di interpretare realisticamente la realtà. Mi urta profondamente quell’analfabetismo da ebeti della storia, quell’ incoerenza rognosa e bastarda da furbastri lecca-mondo per cui bene e male si confondono in un pot-puorri osceno.
I pacifisti del nuovo millennio
I pacifisti mi piacciono solo quando, gandhiani, alla violenza altrui rispondono col proprio sacrificio. In una parola: mi piacciono o morti (gli ipocriti) o quando si fanno ammazzare. Quelli alla Letta, che odiano la guerra, ma si propongono di distruggere la Russia, sono ciò che i pacifisti non possono essere: una chiara provocazione alla violenza … chi non li prenderebbe, metaforicamente e non solo, a calci nel sedere?
Ed Emma Bonino, che tramite l’aborto ha inflitto morte e sofferenza a migliaia di povere creature, con che faccia sbraita contro Putin?
Anarchici e anime belle
Gli anarchici nostrani? Ma come? Proprio loro che auspicano la guerra civile degli oppressi contro gli oppressori, degli squattrinati contro i ricchi!? Loro che la guerra la vogliono in casa, loro si ergono a colombelle quando la violenza esplode tra gli Stati. La guerra propriamente intesa, infatti, prevede autorità, gerarchia, sottomissione e l’anarchico è sensibile: sgozza il vicino di casa capitalista, ma guai a fargli vedere un militare.
Io odio tutti – l’ho detto all’inizio! – pure i pacifisti buoni, quelli che davvero non capiscono nulla, le anime belle, quelle appena cadute dal pero: saranno pure pecore, ma sono pecore che attirano i lupi, quindi perniciose. Avrebbero bisogno di un bagno di realtà. Così si accorgono che il mondo è cattivo e si regolano più opportunamente!
I cattocomunisti
I cattocomunisti non sono da meno dei precedenti: pensano che il Vangelo sia materia per signorine in pizzo e ignorano che san Luigi IX partì per le crociate e che se tanti in passato non avessero preso le armi, col cavolo che loro oggi potrebbero dirsi cristiani ed avere la libertà di sfilare sputando castronerie proprio contro le più sacrosante verità del cristianesimo.