Intervista alla generazione Z. Prepariamoci all’estinzione – Secondo un sondaggio realizzato da Scuolazoo e diffuso dal giornale La Repubblica qualche giorno fa e che ha preso come campione oltre 3.500 ragazzi e ragazze tra i 14 ed i 24 anni, la generazione Z, ovvero la generazione delle persone nate tra i medio-tardi anni Novanta del XX secolo e i primi anni duemila dieci, è tutta pro-Lgbt.
La miseria della Generazione Z
Solo un ragazzo della Generazione Z su dieci ovvero il 10,8% crede nella visione tradizionale della famiglia, formata da una coppia etero oppure da una persona single con figli.
L’89% dei giovani ritiene, tristemente, che qualsiasi persona in grado di curare e amare, un figlio possa formare una famiglia.
Già sta proprio lì il punto. Amare un figlio non è nient’altro che il bisogno di riversare su di un altro essere il nostro affetto ed il bisogno di condividere con qualcuno le gioie, proprio come molti italiani fanno con il loro animale di compagnia?
Solo il 35% degli intervistati ha affermato di voler avere figli un giorno.
Generazione fiocchi di neve
Del restante 65%, il 24,5% non è ancora sicuro, mentre il 15% non è interessato all’idea.
Il resto dei giovani e spaventato e agitato all’idea di metter su famiglia.
I giovani della generazione Z pensano, prima di tutto, a loro stessi alla propria realizzazione personale ed al proprio benessere e se poi, un giorno volessero metter su famiglia, lo farebbero solo dopo aver trovato prima un lavoro non precario e una casa, ovvero aver raggiunto prima una stabilità economica.
Prepararsi all’estinzione
Questo dovrebbe farci preoccupare pensando al futuro del Paese, con i nostri giovani senza nerbo e con nessuna volontà di caricarsi di responsabilità, ma di voler condurre una vita fatta solo di realizzazione ed aspirazione personale, ecco, forse, il perché la denatalità italiana sembra destinata ad aumentare esponenzialmente, ecco spiegato perché probabilmente siamo un paese vecchio e senza futuro tanto che grazie a questo scenario, a parità di altre condizioni e tenendo conto dell’attuale tendenza degli ultimi 20 anni di mortalità e natalità, l’ultimo italiano potrebbe nascere tra poco più di 200 anni e morire tra circa 300.
Paolo Ornaghi
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