Inizia la seconda Guerra Civile americana? – Questa non è la recensione del vecchio film di Joe Dante La seconda Guerra Civile americana, prodotto nel 1997, con intento satirico verso il comportamento della politica statunitense nei confronti dell’immigrazione.
Il buon Joe Dante raccontava di un futuro in cui gli Stati Uniti sono diventati una società multietnica, meta di profughi ed immigrati da ogni parte del mondo, con conseguenze inimmaginabili.
Immaginazione fino ad un certo punto
Un futuro che vede Rhode Island diventato uno stato a maggioranza cinese per la massiccia immigrazione provocata da una terribile carestia in Cina.
Una Los Angeles, divisa tra neri ed ispanici, con un sindaco di lingua spagnola e l’Alabama che ha un governatore Indiano…dell’India.
Futuro in cui a maggioranza ispanica sono diventate sia il Texas che la città di Las Vegas.
Ucronia? Esagerazione? A veder bene gli USA del 2024 mica tanto.
L’ immigrazione è ormai un forte problema soprattutto per gli stati del confine sud, proponendo tensioni e divisioni che seguono i confini della Guerra di Secessione tra il nord industriale e il sud agricolo della metà ‘800.
Il malessere USA
La politica democratica, proiettata più alla gestione delle questioni internazionali, secondo l’agenda della Lobby degli armamenti, si è disinteressata delle esigenze dei cittadini che subiscono le ondate di migrazione.
Come avviene in altri continenti l’immigrazione, oltre a garantire manodopera a basso costo per attività marginali e ai limiti dello schiavismo, fa aumentare la microcriminalità e la manodopera per i cartelli della droga.
La diffusione apparentemente inarrestabile di droghe come il Fentanyl, la droga zombie, vera piaga americana, un traffico che rende la vita dei cittadini un inferno in molte città soprattutto tra le più ricche.
La reazione più dura alla immigrazione, ritenuta non ineluttabile ma solamente non governata dall’amministrazione Biden, è nata negli stati a governo Repubblicano come il Texas.
Se gli stati fanno da soli
Il Governatore Abbott ha promulgato una legge che introduce il reato d’ingresso illegale nel Texas da un paese straniero e prevede pene fino a vent’anni di prigione in caso di recidiva.
Una legge che dovrebbe essere prerogativa dello Stato Federale e non del Texas.
Abbott denuncia che circa otto milioni di persone hanno attraversato illegalmente il confine da quando Biden è entrato in carica, nel gennaio 2021.
Questo dimostrerebbe l’abbandono della funzione di difesa dei confini da parte dello Stato Federale che obbliga l’intervento del Texas in surroga della latitanza di Biden.
Do not mess with Texas
Lo scontro politico/istituzionale, con aspetti internazionali che coinvolgono anche i rapporti con il vicino Messico ha spinto più di un commentatore a ritenere l’atto texano una vera secessione, una Tex-exit, dalla Federazione.
La copertina di Newsweek
Efficace la copertina di Newsweek: TEXIT che ben rappresenta la escalation di queste ore dove, in un crescendo inaspettato, ben 17 stati – Alabama, Arkansas, Florida, Georgia, Iowa, Idaho, Montana, Nebraska, North Dakota, Ohio, Oklahoma, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Virginia, West Virginia e Wyoming – hanno intensificato l’azione a sostegno degli sforzi del Texas e hanno dispiegato personale e risorse per proteggere il confine in assenza del presidente Biden.
L’affondo di Trump
Tanto da spingere Donald Trump ad entrare a gamba tesa nel dibattito dichiarando: “Tutti dovrebbero sostenere le misure di buon senso delle autorità del Texas per proteggere la sua sicurezza, la sua sovranità e gli americani”, attaccando Biden accusato di “aiutare” l’ondata di immigrati e di voler “legare le mani” al Governatore Abbott per impedirgli di porre in atto le misure necessarie.
Insomma, mettiamoci comodi con popcorn e coca cola, il film
La seconda guerra civile americana potrebbe avere un remake dal vivo in questo 2024, il Trailer sta passando in queste ore
Alfredo Durantini
Il 2diPicche lo puoi raggiungere
Attraverso la Community WhatsApp per commentare le notizie del giorno:
Unendoti al canale WhatsApp per non perdere neanche un articolo:
Preferisci Telegram? Nessun problema: