In viaggio con il Cardinale Zuppi: reportage dalla Terra Santa pt.2

In viaggio con il Cardinale Zuppi: reportage dalla Terra Santa pt.1
In viaggio con il Cardinale Zuppi: reportage dalla Terra Santa pt.2

Siamo in volo, Vienna è alle nostre spalle e davanti a noi Tel Aviv, dove atterreremo una volta arrivati. Molto sicuramente non avremo la possibilità di riposare, né tantomeno appoggiare gli zaini, ma saremo già in movimento, poiché la giornata è serrata e satura di impegni e di visite alle prime comunità cristiane che ci accoglieranno.

Le mie impressioni?

Consapevole di dove andiamo e parlando con gli altri membri del viaggio, sento che la Terra Santa non è posto fra i tanti: è una terra altra, è la Terra.

Don Tiziano

Molti che sono con noi ci sono già stati, chi una volta, chi un paio, e poi ci sono gli esperti, i veterani, quelli a cui luccicano gli occhi quando gli parli, quando ti raccontano che cos’è per loro la Terra Santa, che cosa significa prostrarsi in ginocchio nel Santo Sepolcro per recitare una preghiera o semplicemente restare fermi, immobili, in silenzio, come Don Tiziano, la nostra guida estemporanea.

Sì, Don Tiziano ci accompagnerà per breve tempo, domani sarà già di rientro in Italia perché deve officiare delle celebrazioni e non può essere assente.

E ciononostante è partito, insieme a noi, consapevole di fermarsi nemmeno un giorno a Gerusalemme: la necessità di recarsi e pregare al Santo Sepolcro è più forte.

Lo ha detto lui stesso, non si reca laggiù da tanto tempo e non poteva perdere questa occasione. E così si è imbarcato.

Follia d’amore

I veterani, sì. I folli, sì, perché compiere una traversata come questa per pregare è una follia, ma è una follia d’amore, senza raziocinio, perché quando si è folli non si conoscono limiti, si agisce, come un’automobile con la leva del cambio in folle, nessuna marcia inserita, libera di andare ovunque, nessun freno motore.

Il motore di queste follie è quella Terra a cui da millenni è affidato lo status di Santa, e il suo richiamo silenzioso è più acuto che mai.

Il richiamo a cui rispondono i veterani, e non solo.

I veterani che hanno calpestato infinite volte quelle terre, incapaci di resisterle, desiderosi di cadere ancora una volta in quella condizione di dipendenza, un’overdose che genera vorticosamente una dipendenza ancora più intransigente, profondamente invasiva, che stravolge.

Ma è un micidiale richiamo anche per chi non vi ha messo piede, per chi ne ha solamente sentito parlare, per chi, come me, ne ha studiato a tratti la storia e le sue vicende umane.

Un legame indissolubile

Una voce atavica che c’è sempre stata, una voce interiore che si libra dal fondo, dal legame indissolubile, come il legame che magicamente esiste tra una padre e il proprio figlio, quel legame che si concretizza nell’abbraccio protettivo di questo padre seduto accanto a me, che stringe tra le sue braccia il figlio di appena 4 mesi, legato e stretto tra la cintura del sedile e il suo ventre, e la sua mano protettiva che accoglie la testolina candida e rosea, vellutata di pochi capelli, infagottata in uno straccio spesso e pesante che funge da cuscino.

Entrambi dormono, e vedendoli in quella posizione, così, accoccolati, assimilati in un’unica entità, come una composizione rinascimentale, le labbra scattano in un leggero sorriso, gli occhi brillano e l’affetto di tutto il mondo si espande.

Un’immagine che sarebbe in grado di arrestare ogni conflitto, e questo padre di famiglia non ha fatto nulla di clamoroso, se non stringere forte tra le sue braccia il proprio figlio e addormentarsi.

Mentre li fisso, ecco che alcuni passeggeri iniziano a voltare le teste verso i finestrini e a guardare fuori: siamo ancora sul mare, ma a pochi chilometri di distanza si intravedono i primi lembi di terra: ci siamo.

Riccardo Giovannetti

Il 2diPicche lo puoi raggiungere

Attraverso la Community WhatsApp per commentare le notizie del giorno:

Community WhatsApp

 

Unendoti al canale WhatsApp per non perdere neanche un articolo:

Canale WhatsApp

 

Preferisci Telegram? Nessun problema:

Canale Telegram