In ricordo di Giuseppe Rocca – La redazione si stringe attorno ai militanti sardi del Circolo Barracu per la perdita del loro camerata Giuseppe Rocca. Di seguito un bel ricordo di Giuseppe, militante encomiabile, lavoratore e padre di famiglia.
Questo articolo è probabilmente il più arduo che si possa scrivere, perché quando si parla di figure politiche o culturali è sempre facile scrivere, ma quando queste combaciano con camerati ed amici che durante il loro cammino terreno hanno condiviso pane duro e combattuto battaglie assieme a noi, ecco che tutto diventa più difficile.
Difficile quanto parlare di Giuseppe Rocca, un uomo serio tutto d’un pezzo che viveva per la sua famiglia e che quotidianamente si sacrificava nel suo lavoro alla Saras nell’ambito della raffinazione petrolifera, ma che trovava il tempo anche di raggiungere risultati in ambito accademico (dottore in storia antica della Sardegna) e che non faceva mai mancare la sua militanza nonostante gli impegni di tutti giorni da figlio, marito, padre e nonno oltre che da amico.
Partendo da zero
Militante convinto e fondatore di una realtà nata letteralmente ed esclusivamente dal coraggio di pochi visionari, pionieri in terra sarda del volersi lasciare alle spalle i mali del partitismo e della politica da quattro soldi mai davvero socialmente utile, si rimbocca le maniche ed inizia da zero a gettare le basi assieme a tutti noi per un progetto ambizioso: per la prima volta, creare qualcosa di veramente identitario senza padroni romani o comunque senza dover rendere conto a nessuno.
Le riunioni erano all’aperto, perché inizialmente non c’era neanche una sede e ci si riuniva ai giardinetti pubblici.
La voglia di rivalsa faceva brillare gli occhi, e decidemmo tutti di inventarci un simbolo nuovo, tra i vari suggerimenti su come procedere però il disegnatore era uno, Giuseppe Rocca.
Fu lui fisicamente il disegnatore del simbolo di quello che diventerà il “Circolo Barracu” di Cagliari, che dopo la sua nascita, faticosamente iniziò a sgomitare in un ambiente ostile e letteralmente dilaniato da un’area politica sempre più a pezzi per colpa di tradimenti, scissioni e colpi bassi a causa del carrierismo politico.
Giuseppe Rocca fu parte importante, fondamentale direi, per iniziare faticosamente a diventare quella che dalle parti di Cagliari tutti definiscono “realtà d’area”.
Persona straordinariamente avanti sul piano politico, con solide radici culturali ed un curriculum che in pochi potrebbero vantare, entra a pieno merito in una branca della storia sarda che nessuno aveva mai scritto: quella che riguarda la così detta “militanza extraparlamentare sarda”.
Aggregazione identitaria
Generalmente al di là del vecchio M.S.I. prima e della successiva frammentazione in molte altre sigle politiche, chiunque si avventurasse nel terreno politico-culturale era infatti sempre legato direttamente o indirettamente a contesti elettorali.
Per la prima volta nasceva una aggregazione identitaria, molto tardi in confronto ad altri contesti (parliamo infatti del 2016), ma tanto basta per definirsi originali.
Giuseppe Rocca partecipò a tutte le fasi storiche del contesto, da quella embrionale a quella organizzativa della definitiva consacrazione nazionale con “Primavera di Bellezza” dello scorso giugno a Cagliari.
Figura di spicco ma sempre umile ed anche per certi versi volontariamente dietro le quinte, doveva per la prima volta calcare il palcoscenico con il convegno d’apertura in cui avrebbe parlato degli antichi popoli sardi, ma appena 20 giorni prima iniziò la sua guerra personale contro un male incurabile che di recente se lo è portato via.
Giuseppe Rocca non solo fu un camerata importante per la sua realtà, ma credo che diventi il simbolo di tanti camerati brillanti che volontariamente o meno in pochi conoscono e che invece dovrebbero essere famosi per le proprie potenzialità.
Una persona educata, gentile e riservata che trasmetteva però quella voglia di fare tipica delle persone serie e geniali. Non lo dimenticheremo mai.
Tutti noi stiamo stretti nel suo ricordo e nel lavoro che ha fatto assieme a noi, quelli come lui lasciano sempre un senso di vuoto da colmare col senso del dovere. Giuseppe Rocca è sempre con noi!
I camerati del Circolo Barracu