In Francia bruciano le chiese – Certo che le chiese bruciano in Francia e direi che rientra nell’ordine naturale della situazione che é andata creandosi con l’affermazione di una laicità che é diventata laicismo militante forzoso, con una tolleranza remissiva nei confronti di non francesi dediti a sbeffeggiare e umiliare la Francia; con l’ignorare che etnie dalla forte impronta identitaria tradizionale e religiosa in cui la famiglia é attivamente impegnata a affermarla, rimarranno sempre non francesi perché non hanno intenzione di integrarsi ma mirano a piegare la Francia alla loro identità antropologica e spirituale.
L’intervista al Re del Marocco
All’uopo indico un’intervista di un Sovrano, il Re Hassan II del Marocco (che considero un grande Re, con una visione strategica di grande respiro, innamorato del proprio paese e del proprio popolo), il quale, sollecitato sul problema dell’integrazione da un giornalista francese, ha candidamente risposto che un marocchino, anche di seconda o terza generazione, non sarà mai un buon cittadino francese perché rimarrà sempre marocchino in forza della sua famiglia, della sua nazionalità e della sua religione e mai onorerà la bandiera francese prima della marocchina.
Ebbene, dico: complimenti per il veritiero realismo e onore all’onestà intellettuale.
Il Ba’athismo poteva essere una opzione
A ciò si aggiunga che l’Europa ha impedito la formazione di una realtà politica come il Ba’athismo, costituzionalmente laico ma non ateo, suscettibile di dare stabilità e unità politica ai paesi del mondo arabo islamico; ha perpetuato e continua a perpetuare un bidet alla propria coscienza rammaricandosi per le crociate e il colonialismo favorendo così il revanscismo degli immigrati e mettendo contemporaneamente in mora se stessa; ha continuato a svilire la propria spiritualità a fronte di una spiritualità forte come quella islamica professata dalle generazioni arabo-islamiche immigrate.
Ha fatto e continua a fare lingua-in-bocca con i peggiori paesi del mondo arabo islamico che professano l’Islam integralista dando cosi’ la certezza alle generazioni di immigrati di essere un paese confuso quanto a spiritualità, dedito solo all’interesse economico e privo di spina dorsale.
A fronte di una situazione simile, é disonesto cadere dal pero e dire: Oh quei cattivoni incendiano le nostre chiese!
Prima di quella canaglia, le chiese di Francia sono state idealmente bruciate da un’altra canaglia, quella che da decenni le addita al mondo come espressione del peggior oscurantismo: laicisti militanti, orientalisti fuori luogo e tempo, atei che professano l’ateismo nei confronti del solo Dio Cattolico, blasfemi come Charlie Hebdo e marmaglia cantando.