Ilaria Salis: la giustizia è uguale per tutti, anche per gli antifascisti – Finalmente! L’antifascismo italiano va alla sbarra in Ungheria.
Fanno scalpore le immagini di Ilaria Salis, la giovane insegnante italiana comparsa davanti ad un giudice ungherese, a causa dei tafferugli in cui sarebbe stata coinvolta e l’aggressione ad un militante di destra lo scorso anno.
L’Ungheria non è l’Italia. Purtroppo
Gli antifascisti, che inneggiano ad un vittimismo gratuito ogni qualvolta compiano violenza in nome dell’eterna battaglia contro il fascismo, si aspettano di godere di una dovuta impunità, ma questa volta la questione potrebbe avere ben altri risvolti, poiché sarà discussa in terra non italiana.
Qualsiasi cosa non sia gradita ai progressisti assume automaticamente la forma di fascismo, il diavolo in terra secondo questi facinorosi dal pestaggio facile, in forza di una palese superiorità numerica.
Le immagini non lasciano spazio a interpretazione
Le immagini parlano chiaro, una manifestazione autorizzata è stata vigliaccamente attaccata da antifascisti provenienti da tutta Europa e tra le cui fila sembra esserci stata anche la ragazza italiana.
In Ungheria, un Paese che ha subito in prima persona la follia antifascista durante i decenni di regime rosso, non si fanno sconti e l’ordine sociale è fatto rispettare, anche e specialmente a chi è straniero.
Ci aspettiamo un processo equo ed esemplare, cosa che in Italia, quando si tratta delle violenze antifasciste non è garantita.
Ai giudici ungheresi l’ardua sentenza.
Lorenzo Gentile
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