Il vero problema della secolarizzazione europea: pigrizia spirituale e religione light
Il vero problema della secolarizzazione europea: pigrizia spirituale e religione light – Non molto tempo fa, mi capitò di leggere un articolo di una testata Cattolica che metteva a confronto l’attaccamento religioso dei giovani Musulmani con quello dei giovani Cattolici all’interno del nostro Paese.
Il sale della terra, che nostalgia
Il confronto fu abbastanza impietoso: da un lato gli Islamici, fedeli praticanti e appassionati, orgogliosi di far parte della loro comunità, dall’altra i Cattolici, disinteressati e tiepidi, nell’ormai abituale clima di smobilitazione secolarista.
Ma in tutto l’articolo, ciò che non poté fare a meno di colpirmi, fu il contrasto tra due dichiarazioni, una Islamica e l’altra Cattolica.
Un giovane Musulmano, alla domanda perché frequenti la Moschea? aveva risposto: Perché mi permette di avvicinarmi di più a Dio, di approfondire di più la mia fede e di sentirmi parte di qualcosa.
Un giovane Cattolico invece alla domanda Frequenti la tua Chiesa? aveva risposto: No. Ci ho provato per un periodo. Ma poi ho abbandonato perché non capivo le prediche e mi annoiavo.
Non potei fare a meno di restare basito e di capire quanto il problema della secolarizzazione che affligge da tempo l’Europa Cristiana sia, di fatto, un problema di forma mentis.
D’altronde che futuro può avere la Fede di una comunità se essa si avvicina al mistero Religioso con una attitudine tanto pigra e puerile, tanto decentrata dal suo reale focus?
L’esperienza giocattolosa
È semplice capire il problema: mentre il ragazzo Musulmano, evidentemente anche grazie alla cultura che gli è stata impartita, è riuscito a trovare il vero Senso dell’Esperienza Religiosa: la ricerca di Dio, il cammino spirituale, l’accrescimento della propria conoscenza, la vita modellata su un codice morale e ultimo (ma non meno) importante il sentirsi parte di un popolo, di una comunità.
Un contrasto spietato con la visione del giovane Cristiano: ci provo svogliatamente, poi se il sacerdote è noioso e l’esperienza non mi diverte, mollo senza neanche tentare altre strade.
Una pericolosa mentalità ormai radicatasi nella cultura Occidentale e che si può applicare ad ogni aspetto: se l’esperienza non mi diverte, non mi causa piacere, allora è inutile e va abbandonata.
Ricorda molto la visione del mondo che abbiamo avuto tutti da ragazzini quando andavamo sbuffando al Catechismo: il Catechismo è inutile perché è noioso, mentre rimanere a casa a vedere i cartoni sarebbe stato utile perché divertente.
Un esercito di bambini viziati e svogliati
L’Occidente è popolato da uomini e donne che si avvicinano all’esperienza religiosa con lo spirito e la coscienza di un dodicenne.
“Ah annamo bene! Proprio bene!” avrebbe detto la Sora Lella.
E questo spiega, se ci si pensa, anche l’esodo di molti giovani Europei, dalla Fede Cristiana verso altre fedi come il Neopaganesimo, la Spiritualità New Age, il Buddhismo e a volte persino l’Islam appunto.
Un po’ per il radicatissimo sentimento di interiorizzata Cristianofobia che Società, Media e Sistema Educativo hanno contribuito a creare loro, insegnandogli che la Cristianità è stata la peggiore fucina di barbarie e di soprusi che sia mai esistita nella storia dell’Uomo.
E un po’ perché queste religioni (o presunte tali) offrono un vago senso di spiritualità e di conforto dalla vacuità dell’esistenza senza però richiedere un vero e serio impegno religioso.
Fuga verso la spiritualità comoda
Perché sia il Neopaganesimo, sia il Buddhismo propagandato in Occidente, sia la favoletta dell’Islam liberale, femminista e tollerante propagandato dagli Imam non sono le vere versioni di quelle fedi, spesso estremamente controverse, oscure e in definitiva molto meno pacifiche di quello che vogliono sembrare, ma sono comode versioni artefatte di queste dottrine, utili per essere pubblicizzate e vendute sul mercato Occidentale.
Ad esempio il Buddhismo: mentre in Asia è rigidissima fede basata sulla radicale rinuncia di sé e sulla propria autodisciplina, fino a tendere all’annichilimento di sé…in Europa diventa un comodissimo miscuglio di generica meditazione, ripetizione di qualche mantra, lezioni di yoga e soffritti ayurvedici.
E si può tranquillamente, allo stesso tempo, togliersi tutti gli sfizi dell’opulenza Occidentale.
Si riesce così ad avere la botte piena e la moglie ubriaca.
La versione Chic della Religione: senza grassi, senza glutine, senza zuccheri aggiunti…e senza Dio.