Il Dio quattrino e il Cardinal Zuppi – Quale sia la differenza, abissale, tra un vescovo e cardinale teologo, votato alla spiritualità, e uno più razionale, più “attento al sociale”, la Diocesi di Bologna la sta illustrando al mondo intero, non solo a quello cattolico.
Per Giacomo Biffi, il “Dio uno e trino” era un profondissimo mistero sulla molteplice manifestazione dell’unica natura dell’Altissimo, un interrogativo senza risposta, ma anche senza apprensione: il dubbio supremo che illumina il cammino del fedele.
Per Matteo Zuppi, di contro, pare sia un mero quesito di Sintassi e di Algebra, da risolvere con un apostrofo e un’addizione: “D’io quattrino”.
Le rivelazioni di Panorama e La Verità
Ora, fatto salvo che il, principio giuridico del Garantismo deve valere anche per le magagne di Oltretevere, le rivelazioni di “Panorama” e de “La Verità” appaiono difficilmente spiegabili diversamente da un mercimonio tra prelati e predoni del mare ruotante intorno a quell’affare che Salvatore Buzzi, “ras” incontrastato di “Mafia capitale” sosteneva essere più redditizio del traffico di droga: i migranti.
Certo è che vedere Zuppi – si perdoni l’omissione del titolo ecclesiastico, ma ormai appare riguardo eccessivo – trafficare con Luca Casarini la dice lunga sul degrado a cui è precipitata la Chiesa di Roma.
Segnali, sempre da Bologna, se n’erano già colti, in certe partecipazioni dello stesso Zuppi a iniziative della Sinistra estrema e dei “centri sociali”, dove non si era visto un cardinale tra i peccatori da redimere, ma un compagno tra compagni e perfettamente a proprio agio.
D’altro canto, se c’è la stessa “sensibilità evangelica” per coloro che fuggono da guerre che manco ci sono, cosa si vuole che sia la propaganda che, quegli stessi “centri sociali”, ogni giorno promuovono fra i giovani in materia di stupefacenti, gender, libertà di aborto senza limiti, eutanasia, ateizzazione della scuola e della società e via discorrendo?
Con molto senso pratico, pare che molti vescovi si siano convinti che – sia che la si pensi in un modo sia che la si pensi anche all’opposto – con tutti quei discorsi si può fare al massimo della filosofia; molto meglio contare i contanti che produce l’immigrazione illegale.
I benefattori e i beneficiari
Per altro, se un po’ di soldi restano attaccati alle mani dei nuovi “diaconi” – al punto da fargli esclamare che i vescovi benefattori sarebbero proprio dei bei “coglioni” -, poco male.
Poco male anche se parte di quei soldi fossero serviti, come pare, a finanziare un divorzio: nella nuova dimensione escatologica della chiesa bergogliana ci sta pure questo.
Quel che disturba, in tutto questo, è che l’evangelismo di Zuppi si esaurisca nella spiaggia, al momento dello sbarco.
Già, perché il Nostro sarebbe cardinale e capo dei vescovi, a quanto par di capire, solo nel momento in cui finanzierebbe i trafficanti di essere umani e agevolerebbe lo sbarco degli immigrati clandestini nelle coste siciliane; subito dopo, invece, si ricorderebbe di essere una delle più alte autorità di uno Stato estero – il Vaticano -, lasciando all’Italia il problema di come sistemare e far sopravvivere in qualche modo tutta questa gente.
E dire che alla Chiesa non mancherebbero spazi e denari per mantenerli, almeno in buona parte, tutti questi immigrati.
Si dice che Papa Francesco sia sconvolto e irritato da tutta questa situazione e da tutto questo scandalo e, se fosse vero, sarebbe un buon segnale.
Purché il Santo Padre tragga le conclusioni su quanto sta accadendo, perché riparare questo genere di scandali coi “pani bagnati” non serve a niente, se si è già Zuppi.
Massimiliano Mazzanti
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