I soldi di Soros per la campagna della Bonino – Lunghe ombre si allungano sulla sinistra e sui feroci attacchi antifascisti che hanno tenuto banco nelle settimane precedenti alle scorse elezioni politiche.
L’ultimo libro di Bruno Vespa riporta su carta la rivelazione di Carlo Calenda – alle scorse elezioni alleato di Bonino prima e di Renzi poi – secondo cui un milione e mezzo di euro sarebbe stato elargito dal noto magnate della finanza, George Soros, a +Europa, affinché si costituisse un fronte unico contro il Centrodestra nel nome dell’antifascismo.
La crociata antifascista
Il collante ideologico tra Soros e Bonino, vero o presunto, sarebbe stato l’antifascismo, in nome del quale ogni inciucio diventerebbe lecito.
Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, non ha smentito che membri del suo partito abbiano ricevuto denaro da Soros. Un fatto inquietante, trattandosi di uno speculatore straniero che punta a mettere le mani ovunque nella politica mondiale e, soprattutto, sul secondo schieramento del Paese, allo scopo evidentemente di condizionare la politica nazionale.
Due pesi, due misure
Se la situazione fosse stata ribaltata, per esempio se fosse emerso un flusso di denaro estero per finanziare un partito dello schieramento di destra, allora si sarebbe scatenata l’isteria della sinistra amplificata dai potenti mezzi di informazione di cui dispone. Tuttavia trattandosi di un contributo dato alla campagna elettorale di un partito europeista che propugna tesi anti italiane e liberticide nessuna voce si è innalzata per chiedere alla Bonino in primis e a tutti gli altri suoi compagni di partito le ragioni del contributo.
Alla fine la Bonino ammette
Negli scorsi giorni, il 2 novembre anzi appare sui profili social ufficiali di +Europa un post in cui George Soros viene ringraziato ufficialmente e viene rivendicato con orgoglio di aver ricevuto ed usato i soldi dello speculatore ungherese per la campagna elettorale. La nota testualmente recita: “Con Soros abbiamo una consolidata e duratura condivisione dei valori politici liberali e democratici e una comune visione europeista. E rivendichiamo il suo sostegno alle nostre battaglie, che sono comuni con lui, per i diritti umani e civili, per l’antiproibizionismo, per lo Stato di diritto. E lo ringraziamo per quello che fa.”
Cosa resta della sinistra?
Oltre ogni ragionevole dubbio, dunque si può affermare che la sinistra non è altro che una banda di pseudo politicanti prezzolati dalle élite finanziarie, allo scopo di delegittimare la politica ed affidare il potere esclusivamente nelle mani delle tecnocrazie straniere, facendo leva sullo specioso grimaldello dell’antifascismo.
Rincuora che a fronte di milioni di euro di finanziamenti e dello strapotere mediatico il partito guidato da Emma Bonino non sia riuscito a raggiungere percentuali lusinghiere alle ultime elezioni, segno che forse il popolo italiano non è più così pronto a farsi irretire dalle campagne antifasciste la cui regia è localizzata oltre oceano.
Giustino D’Uva