I 5 grandi scandali dei quali la Meloni non si occuperà – I governi occupati dal PD, prima con il loro ex amico Conte e poi col loro amico Draghi, son sempre stati oscuri sulle grandi nefandezze verificatesi in Italia, le più grandi dal 1945 a oggi. Tutto ciò valeva fino a ieri con i governi del centrosinistra e con la complicità di Bruxelles. Oggi, con un governo diverso, eletto dagli italiani e con grandi speranze di trasparenza, vorremmo capire se c’è la volontà di dissolvere le fosche nebbie ancora presenti, perché ancora non vediamo segnali in merito. Oppure offendiamo i valori della Von der Leyen?
Vediamo i cinque grandi scandali e le indagini che ci aspettiamo.
MPS
Sappiamo tutti che la banca della Sinistra ha prodotto una voragine di 22 miliardi di buco, enormemente superiore allo storico scandalo della Banca Romana di giolittiana memoria. Possiamo conoscere nomi e cognomi di chi si è pappato questo fiume di soldi?
Per i crediti insoluti superiori al mezzo milione di euro è indispensabile una verifica sulla regolarità delle procedure per il rilascio di detti crediti, a partire dalle garanzie richieste ai debitori.
- E’ necessario valutare il reato di bancarotta preferenziale per gli amministratori di Mps riguardo ai crediti concessi nei periodi di perdita del capitale. Si possono rivelare i rapporti tra questi amministratori e la nomenclatura politica di riferimento, segnatamente quella della Sinistra ?
- Nell’ambito di un’indagine per bancarotta fraudolenta, in relazione ai crediti insoluti superiori al mezzo milione, vanno verificati i contatti e le conoscenze politiche dei clienti beneficiari del credito, nonché l’influenza di personaggi politici durante le trattative per la concessione di detti crediti, ed eventualmente chiedere la loro incriminazione.
Il metodo Palamara
Come ormai sanno tutti, Palamara è stato per anni il membro più influente dal Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), ovvero dell’organismo che decide tutto sulle carriere dei magistrati.
Palamara fu intercettato mentre istigava un procuratore a commettere un reato nei confronti del Ministro degli Interni (Salvini). Da lì si scoprì un metodo interno al Csm per nominare i magistrati. Per l’appunto il Metodo Palamara.
- Vorremmo sapere se il metodo Palamara è stato ritenuto corretto dal Csm, dal Presidente Mattarella (Presidente anche del Csm), da Monti, da Letta, da Renzi, da Conte e da Draghi, per la nomina dei magistrati.
- Verificare in quanti casi di nomine di procuratori o magistrati giudicanti è stato adottato il modello Palamara.
- Verificare se risponde a verità la notizia diffusa sulla nomina di 81 procuratori col metodo Palamara.
- Valutare, ove il metodo Palamara risultasse applicato, come mai non sono stati sospesi dalle funzioni i magistrati così nominati, in attesa della nomina di nuovi magistrati.
Società Autostrade
Come noto, il governo D’Alema con Mattarella vice primo ministro, diede alle aziende dei Benetton una concessione di 32 anni sulle autostrade italiane. Con un contratto secretato.
Si venne a sapere tutto ciò perché crollò un ponte a Genova e morirono 43 persone.
A quel punto si iniziò a valutare se il ponte era crollato a causa delle mancate manutenzioni, per poi procedere alla revoca della concessione alle aziende dei Benetton. Questo in sede civile, in sede penale si sta valutando la condanna dei colpevoli per il reato di omicidio, se dimostrata la loro consapevolezza sulla possibilità di un crollo del ponte. Il processo è ancora in corso.
Invece, senza attendere la sentenza del processo in corso per quel crollo, lo Stato italiano ha riacquistato a suon di miliardi quella sua concessione dalle aziende dei Benetton.
- È vero che Draghi ha erogato 9 miliardi alle aziende dei Benetton tramite Cdp, senza attendere la sentenza che potrebbe consentire la revoca gratuita della concessione?
- È vero che, anche se le aziende dei Benetton avessero fatto causa per la rescissione del contratto, il costo effettivo per lo Stato sarebbe stato di 1,4 miliardi anziché di 9?
- Se risulterà una negligenza di Autostrade, e la concessione risulterà revocabile, verrà incriminato Draghi per l’erogazione dei 9 miliardi?
Vietare la moneta parallela all’euro
I trattati sull’euro stabiliscono che non può essere emessa nessuna valuta parallela dagli Stati aderenti agli accordi. Ai tempi non venne spiegato il perché di questa proibizione così categorica e neanche fu dichiarata esplicitamente agli italiani prima che venissero firmati i trattati.
Restò nell’ombra.
Poco dopo si manifestò la ragione effettiva di quell’oscura proibizione: L’Italia doveva finire economicamente in ginocchio e non doveva esistere uno strumento che potesse permettergli di risollevarsi.
Ecco l’unico motivo per cui fu inserita quella categorica proibizione: Non doveva esistere una seconda valuta parallela in Italia, se pure solo interna e quindi non negoziabile all’estero. Altrimenti l’Italia poteva rialzarsi in piedi. Quali governanti italiani sono responsabili di questa trappola al proprio Paese?
- Fu effettuato un passaggio parlamentare per dichiarare agli italiani che si stava firmando la condizione capestro che proibiva la doppia valuta?
- Si può procedere all’incriminazione di D’Alema, di Prodi e di Draghi se risulteranno gli esecutori degli atti che hanno portato alla firma della condizione capestro?
- Si può revocare il titolo di Presidente della Repubblica al defunto Ciampi, se risulterà corresponsabile della firma di quella clausola capestro?
Trattati World Trade Organization (WTO)
Gli accordi Wto sono la prosecuzione degli accordi Gatt per l’eliminazione mondiale delle barriere doganali e per l’eliminazione dei sostegni di Stato alle economie interne.
Lasciamo per il momento da un lato le pesanti considerazioni su questo tipo di accordi che hanno portato alla globalizzazione selvaggia con la conseguente distruzione dei sistemi sociali in Paesi come l’Italia e concentriamoci adesso sugli imbrogli sottostanti a questi accordi. Ovvero non solo erano degli accordi ingiusti ma avevano un contenuto di inganno tra le parti contraenti gli accordi.
La UE doveva sorvegliare
Bruxelles che doveva sorvegliare la corretta applicazione degli accordi non ha fatto altro che favorire alcuni Stati UE a danno degli altri, con l’Italia danneggiata economicamente più di tutti.
Il trucco consisteva nell’applicare le misure anti concorrenza sleale, previsti dal Wto, solo contro alcuni Stati, segnatamente l’Italia, e non applicarle per altri, segnatamente la Germania e la Cina.
Facciamo un esempio pratico. A Duisburg, in Germania, arrivano ogni giorno 44 giganteschi treni-blocco dalla Cina e trasportano un’enormità di merci che vengono distribuite in tutta la UE. Moltissime di quelle merci arrivano in Italia da quel canale, ovvero con l’operazione doganale effettuata in Germania.
L’entrata di quelle merci in Germania è resa facilissima, quasi senza dogana e neanche a parlare di dazi.
In cambio, la Germania esporta i suoi prodotti i Cina con la stessa facilità.
Peccato che la maggior parte delle merci , arrivata con quei 44 treni giornalieri , non si ferma in Germania ma può circolare liberamente in tutta la UE.
Come detto, una marea di quelle merci arrivano in Italia già sdoganate.
“Parmigiano” Town
Adesso, voi italiani, provate a esportare un vostro prodotto in Cina e vi accorgerete delle pastoie burocratiche e dei dazi che vi verranno richiesti al fine di rendere poco competitivo il vostro prodotto.
Il tutto condito col furto di marchi e brevetti italiani alla luce del sole (ma non di quelli tedeschi) e con i sostegni occulti del governo cinese alle esportazioni.
Per produrre del falso parmigiano, usando però il marchio “Parmigiano”, è stato cambiato il nome a una città cinese, per sbeffeggiare l’Italia nel silenzio di Bruxelles.
- Perché non viene denunciato lo squilibrio dei 44 treni-blocco su Duisburg con dazi facili e confrontato coi dazi e le dogane impossibili per entrare in Cina coi prodotti italiani?
- Si possono incriminare ministri e politici che hanno colpevolmente omesso di indagare sul reato di concorrenza sleale causato dagli accordi Wto? Prodi, D’Alema, Letta G., Alfano, Dini, Fini, Casini, Bersani, Letta E., Renzi, Brunetta e Calenda. Non esiste più il reato di alto tradimento?
La lista dei colpevoli
La lista dei colpevoli di questi 5 scandali è lunga ma, se non vogliamo più essere una Repubblica delle Banane, vanno tutti individuati e incriminati. Per troppi anni queste persone hanno gozzovigliato sulla testa degli italiani grazie alla protezione di una Bruxelles a trazione tedesca, che ci vuole corrotti.
Ora che succederà, faremo ancora finta di niente altrimenti la Bce non comprerà più i Btp alle aste e lo spread volerà alle stelle?