Gli sciacalli già banchettano sul corpo di Giulia – A poche ore dalla tragica scoperta del corpo di Giulia, ci si barcamena per trovare colpevoli dove non esistono.
Molti vip stanno già scusandosi di essere uomini, mettendo nello stesso calderone l’assassino di Giulia e tutte le persone per bene.
Sono di ieri le scuse porte alle donne dal ministro Tajani che “si vergogna di esser uomo”
Il femminismo parte all’attacco, cercando di accusare l’intero genere maschile. I progressisti urlano contro la famiglia ed i valori tradizionali, che avrebbero mancato di educare l’omicida.
Attaccano la Tradizione per nascondere il vero problema
Viviamo in una società superficiale e materialista, quindi forse questo terribile fatto non è da ricercarsi in arcane mentalità, ma in ciò che è il mondo di oggi.
Ma ciò non basta a giustificare il delitto, in quanto l’ex fidanzato di Giulia era in grado di intendere e di volere, di discernere il bene dal male.
Pertanto, quand’anche scuola, famiglia e media educassero i ragazzi al rispetto, sta a loro recepirlo. Probabilmente è stato fatto per quanto si è potuto e l’assassino ha scelto di non seguire gli insegnamenti.
Non siamo robot programmabili: è come uno studente che studia una disciplina, prende ottimi voti ma quando è necessario mettere in pratica ciò che ha appreso fa danni; nessuno incolpa il professore, ma lo studente.
I lupi ci sono sempre stati
Possiamo quindi educare i maschi fino alla nausea, ma ci sarà sempre qualcuno che dimenticherà gli insegnamenti, quindi l’unica soluzione è la deterrenza, la consapevolezza che le azioni hanno sempre delle conseguenze e che chi commette tali orribili crimini deve essere punito in misura proporzionale.
La prima prevenzione, è vero, si fa educando al rispetto, spetta quindi a genitori e insegnanti.
Manca il controllo e la certezza della pena
Ma il secondo passo lo devono fare le questure e i tribunali quando il primo non è efficace. In questo, come in molti altri casi, è mancato proprio il diritto alla sicurezza, questa ragazza non si è sentita protetta ed è caduta nelle mani del suo aguzzino.
Turetta non è un uomo
Un aguzzino che non è un uomo, perché i veri Uomini proteggono le loro donne, le amano ed eventualmente accettano con dignità anche la fine delle relazioni, perché questa è la vita.
Turetta non è un uomo, ha ucciso da vigliacco e come un vigliacco è scappato.
Quindi nessun Uomo deve scusarsi, perché scaricando le colpe sull’intero genere maschile, fatalmente si arriva a sminuire le colpe del reo, che sarà vittima a sua volta del suo genere.
L’odioso distinguo
Ed ancora una volta non ci stupisce il doppiopesismo nel giudizio: quando l’assassino è un uomo che ammazza una donna è colpevole tutto il genere maschile, quando ad esempio un immigrato compie un reato non bisogna generalizzare.
Ed ecco che il neofemminismo mostra la sua ideologizzazione fanatica tipica del progressismo, incapace di analizzare razionalmente i fatti e polarizzando invece di unire.
Lorenzo Gentile
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