Gaza, l’informazione è bugiarda – Mentre nella Striscia di Gaza si consuma la tragedia del popolo palestinese, oggetto di un vero e proprio genocidio perpetrato da Israele a suon di bombardamenti a tappeto che non risparmiano nemmeno gli ospedali, la stampa e in genere tutto il mondo italiano dell’informazione ha dato e continua a dare il peggio di sé.
Tutto è ricominciato il 7 ottobre con l’attacco di Hamas, realizzato durante la festa ebraica dello Shabbat.
Intorno alle 6, 30 del mattino una pioggia di missili lanciati dalla striscia di Gaza si è abbattuta sul territorio di Israele mentre altri combattenti palestinesi, dopo essere atterrati con i deltaplani, hanno attaccato un Rave Party a Re’im, uccidendo circa 260 persone e prendendone oltre 200 in ostaggio.
In effetti questo attacco non è nato dal nulla ma ha fatto seguito all’uccisione di 247 palestinesi e di 32 israeliani dall’inizio del 2023.
Una situazione di tensione perenne che aveva determinato l’intervento e la mediazione del Qatar, dell’Egitto e dell’ONU che erano riusciti a negoziare una tregua il 29 settembre 2023.
Le amnesie della nostra stampa
La stampa nostrana, come suo solito, invece di analizzare e di spiegare all’opinione pubblica le cause del conflitto, si è schierata senza alcuna remora a favore di Israele denunciando il terrorismo di Hamas e bombardando l’opinione pubblica con lo slogan trito e ritrito “Israele ha il diritto di difendersi” e amenità del genere.
La propaganda martellante
Come è noto, le guerre, soprattutto oggi, si fanno anche con la propaganda e, dopo quanto abbiamo dovuto ingollarci con la guerra in Ucraina, immediatamente è cominciato il bombardamento delle fake news che avevano il compito di preparare e giustificare l’attacco sionista alla Striscia di Gaza, impresa che è riuscita alla perfezione.
Dopo che la giornalista israeliana Nicole Zedek, ha diffuso la notizia di 40 bambini israeliani decapitati dai miliziani di Hamas, i giornaloni italiani hanno fatto a gara a intitolare le prime pagine al massacro degli innocenti, senza nemmeno ricredersi dopo la smentita ufficiale della stessa giornalista che ha ritrattato davanti alle richieste della comunità internazionale di fornire prove concrete di quanto affermato.
Sui bambini decapitati
La giornalista ha candidamente ammesso che la notizia le era stata comunicata da alcuni soldati mentre poi dallo stesso esercito di Tel Aviv è arrivata una smentita ufficiale.
Uno smacco per i media occidentali che avevano dato la notizia senza preoccuparsi di verificarla e che comunque hanno continuato a spacciarla per buona.
Così, infatti, è stato soprattutto nei talk show di Rai News 24, di La7 o della catena Mediaset.
Gli italiani hanno visto sfilare giornalisti o presunti opinionisti, sicuramente ben pagati per mentire, che hanno fatto a gara a giustificare l’attacco israeliano che ha praticamente raso al suolo Gaza, distruggendo case, scuole, ospedali e addirittura postazioni dell’ONU con una furia omicida senza pari.
Anche 36 giornalisti sono morti sotto le bombe.
L’isteria sionista è un pericolo per tutto il mondo
Un massacro che ha destato l’indignazione dell’opinione pubblica internazionale che ha dato vita a centinaia di manifestazioni di massa in tutti i paesi del mondo chiedendo lo stop ai bombardamenti che hanno provocato sinora la morte di oltre 11.000 persone di cui circa 5000 bambini e neonati.
Poco rilievo invece la stampa ha dato alle dichiarazioni dell’ex ambasciatore israeliano in Italia Dror Eydar, che ha affermato senza mezzi termini che l’obiettivo principale di Israele è distruggere Gaza o alle parole di un ministro del governo Netanyau, Amihai Eliyahu, responsabile degli Affari e del Patrimonio di Gerusalemme, che in un delirio di onnipotenza ha chiesto di lanciare su Gaza una bomba atomica.
Glissando su queste pericolose dichiarazioni, ed evitando anche di stigmatizzare le manifestazioni di giubilo dei coloni ebrei che si sono abbandonati nelle piazze a balli e canti di gioia per le sofferenze inflitte alla popolazione palestinese, i giornalisti nostrani hanno preferito continuare a esaltare e giustificare lo spargimento di sangue perpetrato da Israele sulla popolazione civile di Gaza.
Sugli scudi umani
Particolarmente insopportabile è stata l’affermazione secondo la quale Hamas si è servita dei civili palestinesi come scudi umani, questo al fine di giustificarne la soppressione violenta da parte dell’esercito della stella di David, e la giustificazione della distruzione degli ospedali in quanto basi dei comandi di Hamas. Il bombardamento mediatico su questo tema è stato incessante.
I giornalisti hanno invece volutamente ignorato la notizia secondo la quale negli ospedali di Gaza i medici sono costretti a operare i pazienti feriti senza anestesia e quanto dichiarato dall’OMS che ha sostenuto che a Gaza muore un bambino ogni dieci minuti.
Se anche l’ONU tentenna…
Una situazione questa che ha spinto il segretario generale Guterres a condannare la violenza israeliana, cosa che gli è valsa l’accusa di sostenere Hamas.
La stampa italiana, mai come questa volta, si è distinta per la sua faziosità e la diffusione di menzogne, toccando certamente il punto più basso della sua credibilità.
Esattamente come quando aveva attribuito a Putin la responsabilità della distruzione del gasdotto Nordstream, smentita inesorabilmente dal Washington Post come la responsabilità di questo misfatto ricade sul governo ucraino di Zelenski.
Nicola Cospito