Gaza, il terrore di Hamas, la vergogna d’Israele e dell’Occidente – Per i politici occidentali, italiani compresi, tutti in ginocchio davanti alla narrazione israeliana di quanto sta accadendo nella striscia di Gaza, nel territorio controllato da Hamas vivevano e sono stati uccisi circa 23 mila terroristi, molti dei quali avrebbero manifestato l’intenzione di colpire gli interessi e la sicurezza di Tel Aviv non ostante la tenera età di 2, 3, 5 o dieci anni.
Speciale attenzione
Attenzione a pensarla diversamente e a dichiarare quanto sta accadendo una strage e una rappresaglia da far impallidire quelle di Marzabotto o Sant’Anna di Stazzema, almeno in Italia: Giorgia Meloni ha richiamato al lavoro niente meno che uno dei più alti ufficiali delle forze di sicurezza nazionali, il generale Pasquale Angelosanto, già capo del Ros Carabinieri, per sovrintendere la speciale commissione di contrasto all’Antisemitismo.
E queste parole, per le “anime candide” di Palazzo Chigi sarebbero certamente già meritevoli di “speciale attenzione” da parte di questo curioso organismo.
Curioso specialmente nella motivazione con cui la premier ha annunciato la nomina di Agelosanto: “A me colpisce moltissimo – ha osservato la premier Meloni durante la conferenza stampa di fine anno – che per paradosso le immagini atroci del 7 ottobre degli attacchi di Hamas su civili inermi abbiano prodotto una recrudescenza dell’antisemitismo. Vuol dire che forse noi abbiamo sottovalutato soprattutto le forme contemporanee di antisemitismo che sono quella mascherata da critica verso Israele, come del fondamentalismo islamico”.
Tabu e dogmi
Dunque, il paese governato da Bibi Netanyhau non è una nazione come le altre, le cui azioni possano essere giudicate sulla base dei fatti che vengono posti in essere dal governo e dalle altre istituzioni che ne regolano la vita interna e internazionale: è una sorta di tabù, di dogma, di intangibile realtà verso cui nemmeno con la parola e col dubbio deve esserne sfiorata la santificazione.
Francamente, a noi colpisce una donna, una madre, una cristiana, che per altro dice di essere di destra, che non si turba minimamente a leggere e a essere informata – ché i presidenti del consiglio non hanno solo i giornali e le televisioni per informarsi – del fatto, per esempio, che, oltre alle migliaia di morti, ci sono già oltre mille bambini palestinesi che hanno subito gravi amputazioni, invalidanti a vita, a causa della dissennatezza criminale della pretesa operazione antiterroristica israeliana.
Sarà faziosità, ma è difficile anche solo intravedere in questo atteggiamento la pretesa sensibilità femminile; l’amore che le madri naturalmente nutrono non solo per i propri, ma per tutti i bambini; la pietas che dovrebbe albergare nell’animo di chi crede che sia esistito, oltre a Netanyhau, anche un altro ebreo di nome Gesù, detto il Cristo, che insegnò a porgere addirittura l’altra guancia; la serietà e l’onestà intellettuale dei grandi maestri della Destra italiana, i quali non sono i ladri patentati della Democrazia cristiana – per quanto abili e capaci – ai vertici delle grandi aziende di Stato degli anni ’50, ’60 e ’70, ma i Pino Romualdi, i Filippo Anfuso, gli Arturo Michelini, i Giorgio Almirante.
Uomini di altra tempra
Uomini capaci di prendere le distanze dalle teorie razziste che avevano animato la loro epoca e la loro Italia nel primo Novecento, al pari di come avevano animato anche Inghilterra, Stati Uniti e molti altri paesi che, casomai, razzisti lo sono stati fino agli anni ’70 e qualcuno lo è rimasto forse ancor oggi.
Uomini capaci di schierarsi dalla parte di Israele, quando il mondo arabo si asservì in parte alle esigenze della Mosca comunista, della potenza mortale dell’Urss.
Uomini, però, sempre in grado di giudicare i fatti per quello che erano e a non fare sconti nemmeno agli amici, avendo pagato fino in fondo i conti che la storia aveva preteso che pagassero.
Una giornalista del settimanale “L’Espresso” – quindi, non una donna di destra e non si sa se madre e cristiana – ha pronunciato una frase, dimettendosi da quella testata, che è lo slogan perfetto per riassumere e significare la realtà che stiamo vivendo: il 7 ottobre, il mondo ha conosciuto la violenza e la vergogna di Hamas; dall’8 ottobre, ha conosciuto la violenza e la vergogna di Israele e del mondo occidentale.
Massimiliano Mazzanti
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