G7 mancano solo elmetti e fucili

G7: mancano solo elmetti e fucili

G7: mancano solo elmetti e fucili – G7 Italia: un’altra occasione persa per parlare di pace.

Sono finiti i tempi in cui le scuole e le fabbriche venivano svuotare per andare in piazza a protestare contro la guerra.

Ricordiamo quando cominciò la seconda guerra del Golfo, a inizio del millennio, si manifestava contro il conflitto nonostante l’Italia non ne avesse preso parte, salvo inviare soldati nelle zone calde per supporto alla popolazione (e con le conseguenze che purtroppo conosciamo).

La Meloni porta l’Italia in guerra

Ora però le piazze tacciono, al massimo sussurrano con qualche piccolo gazebo informativo di chi ancora fa del pacifismo. L’Italia meloniana, nonostante i continui articoli dei giornali di sinistra che parlano di sdoganamento del neonazismo, si dimostra perfettamente in linea con le amministrazioni precedenti, continuando a inviare armi a Kiev e allontanando il processo di pace.

Stentiamo a credere che i potenti riuniti a Borgo Egnazia abbiano a cuore davvero i destini della “Piccola Russia”. Dimenticano volutamente altri conflitti grandi e piccoli che si protraggono da anni, perché se non c’è profitto allora vige l’autodeterminazione.

Le guerre che piacciono all’occidente

Nessuno ha aiutato la Siria di Assad a combattere contro la piaga dell’Isis, che ha devastato un Paese libero e prospero lasciandosi dietro una lunga scia di sangue e la perdita di un patrimonio culturale e storico di valore inestimabile. Come non vediamo pacchetti di aiuti militari atti a combattere quella guerra interna che da decenni dilania la nostra Italia, contro le mafie e il terrorismo. Al massimo si risponde coi gessetti e con manifestazione antifasciste.

Quindi non venga offesa la nostra intelligenza con la falsa pietà verso l’Ucraina, sicuramente anch’essa vittima delle circostanze, mandata a morire per garantire l’espansionismo Nato.

E tacciano gli antifascisti, che in Putin hanno trovato un nuovo mostro contro cui scagliare la loro isteria, poiché lo zar sta facendo ciò che fece il loro eroe Tito, con la differenza che Mosca vuole annettere territori russofoni e garantirsi un adeguato cuscinetto contro l’imperialismo americano. Perché ciò che non viene perdonato a Putin non è la guerra ma che “tu vu fa l’americano”.