Fronte Interno – La Società Occidentale tra “sale blanc” e “Allah u akbar”
L’ altra sera, nel salotto dell’aulico presentatore Fazio era presente la signora Von der Leyen, che ha propinato un papello sui valori comuni della società occidentale e sull’ allarme della guerra sulla porta di casa.
Ovviamente in pieno delirio propagandistico elettorale la bionda teutonica non si accorge che un nemico che abbiamo cullato, allevato, nutrito, compreso e scusato per ogni nefandezza lo abbiamo all’ interno.
Mi fa strano che la signora non si sia accorta che il 27 aprile ad Amburgo (quindi a casa sua) più di mille manifestanti, alla cui testa vi era un tipo che si chiama Raheem Boateng capo di un gruppo estremista detto ” MUSLIM INTERAKTIV”, abbiano sfilato per le strade della cittadina portuale con cartelli riportanti la scritta ” KALIFAT IST DIE LOSUNG” ( IL CALIFFATO E’ LA SOLUZIONE) con tanto di vessilli neri e grida di “Allah u akbar”.
Il gruppo muslim interaktiv mira a radicalizzare i giovani musulmani in Germania.
“Attenzionati” dai servizi di sicurezza
Per l’intelligence (chiamiamola così) si tratta di un’organizzazione giovane e cool che avrebbe preso il posto del cosiddetto “Partito della Liberazione”, formazione transnazionale vietata in Germania dal 2003.
Quindi questi rivendicano la creazione del califfato (Isis) e l’applicazione della sharia in un paese europeo e i vertici della polizia tedesca sono definirsi “imbarazzati”.
Un po’ pochino direi, ma hanno alzato i livelli di attenzione, dicono loro.
Tanto per ridere il Boateng che ha 23 anni sta studiando per diventare un docente universitario si può supporre che farà gemellaggio con qualche genio di sinistra che insegna nelle nostre università e che ricorda i bei tempi delle brigate rosse.
Quindi cara Von der Leyen questi signori i valori comuni della società occidentale, di cui parli, non solo li rifiutano ma li aborriscono, li masticano e te li sputano sui piedi.
Islam “moderato”
Gli imbecilli progressisti non hanno ancora capito che dell’islam non esiste un’ “alternativa moderata”.
Dovrebbero sapere, ma non lo sanno, che la “taqiyya” indica, nella tradizione islamica, la possibilità di nascondere o addirittura rinnegare esteriormente la fede.
Per farla breve si può mentire agli infedeli, mostrando un atteggiamento accondiscendente. Personalmente ritengo che questa Europa, attenta al green, al politicamente corretto, alle auto elettriche e alle dimensioni delle vongole da pescare, ignori la minaccia interna che incombe sulla civiltà occidentale.
Si farnetica sulla difesa dei confini europei e sulla creazione di un esercito comune ma ogni giorno il ventre molle europeo riceve ed “accoglie ” persone che per la maggior parte non scappa da nessuna guerra ma ad un segnale prestabilito potrebbe scatenarla in ogni angolo del continente europeo.
Segnali come la manifestazione di Amburgo dovrebbero far pensare, soprattutto ai dialoghisti che con i portatori di teocrazia non discuti, perché per loro sei già dalla parte del torto e loro non recederanno mai dai dogmi coranici.
Inglesi, Belgi e Olandesi
Detto questo la sharia è di fatto già esercitata in alcune enclave create in città britanniche, belghe ed olandesi dove ormai non vi sono più attività commerciali occidentali e i pochi autoctoni ancora presenti sono costretti ad andarsene.
I predicatori nelle moschee non si rivolgono più alle prime generazioni che si sono spaccate la schiena appena arrivate in Europa e che hanno contribuito positivamente alla crescita economica continentale.
Ora si rivolgono alle seconde e terze generazioni, facendo leva sulla rabbia sociale e cercando di riunirli sotto l’egida religiosa della fede coranica. Le islamic gangs qui conosciute come baby gangs sono il prodotto della veicolazione dell’odio verso la società occidentale, colpevole di non averli integrati ma rifiutati.
È difficile integrare però chi non vuole studiare o lavorare e cercare il soldo facile buttando la colpa solo sulla ghettizzazione così come predica la sinistra, i cui rappresentanti abitano però ben lontani dai quartieri popolari.
L’ assalto al villaggio di Crepol in Francia, nel novembre del 2023, da parte di un branco di giovani, armati di mannaie e coltelli, giunti al ballo del paese al grido ” siamo qui per colpire i bianchi” offre bene il quadro della situazione ed il rovesciamento del fronte.
Nell’ occasione un sedicenne è stato ucciso e 20 persone ferite.
Per la gauche francese alzata di spalle e nulla più.
È sempre colpa di altri, dei cattivoni occidentali insomma
Maurice Garin
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