Fratelli d’Italia: già finita la luna di miele con gli italiani? – È trascorsa qualche settimana dalle elezioni regionali in Lazio e Lombardia ed i toni trionfalistici dei partiti di centrodestra meritano qualche considerazione ed approfondimento aggiuntivo.
CDX al comando di Lombardia e Lazio
È vero che i due candidati, Fontana in Lombardia e Rocca nel Lazio hanno portato a casa un successo elettorale riconfermandosi, il primo alla guida del Pirellone ed il secondo sfrattando il centrosinistra dalla guida della Regione Lazio.
Il tema affluenza
È vero anche, però, che a pochi mesi dalle elezioni politiche il dato relativo all’affluenza è decisamente precipitato: poco sopra il 40% in Lombardia e nemmeno il 38% nel Lazio.
Un crollo che ha fatto quasi dimezzare il numero di chi ha deciso di recarsi ai seggi rispetto alle politiche di settembre. Questa diserzione delle urne è solo il frutto di un risultato che lasciava già presagire l’esito elettorale oppure è anche il sintomo di una disaffezione galoppante degli elettori che già si era manifestata a livello nazionale proprio in concomitanza delle consultazioni politiche di settembre 2022?
Probabilmente una causa non esclude l’altra.
Tornando ai partiti, in particolare a Fratelli d’Italia, le roboanti dichiarazioni dell’entourage della Meloni sono davvero da considerare lo specchio della realtà? Davvero la luna di miele non si è trasformata in divorzio o, addirittura, in luna di fiele?
Riguardo i numeri
Certo, a guardare il semplice dato elettorale delle regionali e comparandolo con quello di settembre alla Camera nelle medesime regioni, non si può non osservare come Fratelli d’Italia abbia sostanzialmente tenuto lasciando sul terreno soltanto un 3,32% totalmente assorbito dalla Lega che vede incrementare i suoi voti esattamente della medesima percentuale.
La perdita in termini assoluti
Tuttavia, tale computo non renderebbe giustizia alla verità dei fatti poiché, in presenza di un forte astensionismo, è doveroso compiere il raffronto anche in termini assoluti, ossia paragonando il numero dei voti che ciascuna lista ha conseguito. Emerge, quindi, un elemento che alla dirigenza di Fratelli d’Italia dovrebbe far tremare i polsi al di là delle dichiarazioni di facciata da dare in pasto ai propri simpatizzanti. In quasi 5 mesi il partito della Meloni ha perso in Lombardia ben 718.290 voti, pari al 49,75%.
Ciò significa che quasi la metà dei voti presi a settembre 2022 alla Camera dei Deputati, non sono stati riconfermati; un elettore su due della Meloni non le ha ridato fiducia.
Nel Lazio il risultato non è tanto differente: oltre 325.000 voti persi rispetto alle politiche 2022, sempre per le elezioni dei deputati. In termini percentuali Fratelli d’Italia ha smarrito quasi il 40% delle preferenze. La Lega, dal canto suo, è quella che ha perso meno terreno in entrambe le regioni e non è nemmeno un dato tanto sorprendente, soprattutto in Lombardia (-29,12%) dove ha potuto presentarsi alle urne almeno con la “bandierina” dell’autonomia differenziata.
Meloni punita dagli elettori
A punire la Meloni sono stati certamente i suoi provvedimenti sull’eliminazione dello sconto sulle accise della benzina ma, soprattutto, il suo appiattirsi in maniera sconsiderata sulla politica estera americana al traino della narrazione filo-ucraina. Si badi bene che, da questo punto di vista, Fratelli d’Italia non ha invertito la rotta poiché la sua posizione ultratlantista e pro-Zelensky non era sconosciuta agli elettori che hanno votato FDI a settembre 2022.
Anche la politica in tema di sbarchi ha definitivamente smascherato il bluff di Fratelli d’Italia se si considera che, il numero degli immigrati ad aver raggiunto l’Italia nei primi 45 giorni del 2023, è quasi triplicato rispetto allo stesso periodo del 2021 ed è aumentato di quasi il 65% se raffrontato al medesimo arco temporale del 2022. Davanti a questi numeri impietosi il blocco navale e l’affondamento delle navi-pirata non sono più all’ordine del giorno nell’agenda di Giorgia che preferisce bussare servilmente alle porte di Strasburgo e di Bruxelles.
Un film già visto
Un film già visto con il M5S e la Lega che non stupisce affatto chi anche distrattamente segue la cronaca politica italiana. Evidentemente, in cinque mesi le cose sono cambiate nella mente degli elettori della Meloni che hanno deciso di non sposare più, almeno nelle due regioni chiamate alle urne, il progetto politico di Lady Giorgia e restare a casa anche considerando lo scarso spessore dell’offerta introdotta.
Cambio di rotta in arrivo?
La dirigenza di FDI sa benissimo che il proprio partito potrebbe imitare la fine del PD il quale, ad ogni elezione viene cannibalizzato da altre liste o addirittura snobbato. I prossimi test elettorali di primavera saranno un ulteriore banco di prova per verificare la tenuta del governo e, soprattutto, se i rapporti di forza all’interno della coalizione di centrodestra verranno riconfermati a vantaggio di FDI.
Gianvito Armenise