Francia nel caos per i blocchi dei contadini – La Revolution riparte dalle campagne di Francia: i trattori bloccano l’accesso ad alcune strade e autostrade e non saranno rimossi per tutto il tempo necessario.
La Francia bloccata
Parola dei francesi a cui, in queste situazioni, bisogna dar credito: quando scendono in piazza o nelle campagne, lo dicono, lo fanno e ci restano costi quello che costi… Le gendarmerie ne sa qualcosa.
Le campagne d’oltralpe piangono, agricoltori e contadini s’infuriano e denunciano tutte le mancanze di un governo d’Europa più che di Francia.
Dall’Occitania fino alla nuova Aquitania la mobilitazione si estende a macchia d’olio fino a bloccare l’accesso perfino alla centrale nucleare di Golfech.
Tutti contro Farm to Fork
Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Regno Unito e Serbia sono i focolai della protesta organizzata contro il Green Deal europeo che, in nome della sostenibilità, vorrebbe promuovere misure a favore dell’ambiente, modificando radicalmente lo stile di vita delle popolazioni.
Il piano Farm to Fork, ovvero la riconversione entro il 2030 – vedi agenda – del 25% dei terreni coltivati ad agricoltura biologica e la drastica riduzione dell’uso di pesticidi, non è stato recepito con favore – eufemismo – degli agricoltori europei.
Al piano si aggiungono l’aumento delle tasse sul carburante agricolo e un’asfissiante burocratizzazione.
Contro il governo e contro l’Ucraina
L’inerzia con cui il governo francese sta affrontando la questione è grave, anzi gravissima e gli agricoltori non si sentono adeguatamente sostenuti, come ha dichiarato Véronique Le Floc’h – presidente della Coordination rurale – all’agenzia France-Press V.
Macron e la questione Ucraina sono nel mirino dei ribelli: monsieur le President per un mancato disegno di legge promesso un anno fa, ancora confinato in uno stanzino dell’Eliseo; l’Ucraina per le importazioni forzate di cereali, pollame e zucchero cui devono sottostare i Paese europei.
La destra radicale in piazza
Le promesse non mantenute si stanno trasformando nei croissant di Maria Antonietta e il popolo contadino non ha intenzione di assaggiare la pasticceria.
L’estrema destra francese – come quella tedesca – accusa il governo di volere la morte dell’agricoltura e, da ciò che l’agenda 2030 prevede, ha pienamente ragione.
Difendere il settore agricolo nazionale e i suoi prodotti non significa cavalcare l’onda della protesta a fini elettorali, ma guidarla fino alla vittoria, se ne facciano una ragione gli scribacchini di sistema.
Il Ministero dell’Agricoltura, per bocca del titolare Marc Fesneau, ha definito le proposte della destra radicale come non praticabili.
Sarà un caso, ma qualsiasi proposta in qualsiasi Paese dell’Unione che guarda alla salvaguardia della Nazione e dei suoi cittadini, è subito tacciata o derubricata a impossibile da realizzare.
Questi sono i risultati della politica comunitaria che penalizza i paesi membri dell’Unione a favore di paesi extraeuropei USA, Regno Unito – opportunamente uscito grazie alla Brexit e non è un caso – primi fra tutti.
Cristian Borghetti
Il 2diPicche lo puoi raggiungere
Attraverso la Community WhatsApp per commentare le notizie del giorno:
Unendoti al canale WhatsApp per non perdere neanche un articolo:
Preferisci Telegram? Nessun problema: