Expo 2030: Roma candidata? – Gli ispettori del BIE dicono di essere rimasti incantati dalla grande bellezza di Roma: sono loro che dovranno valutare la candidatura della capitale italiana per l’Expo del 2030.
La grande bellezza
Niente di più semplice, d’altronde tutti affermano di rimanere incantati davanti al Colosseo, o magari mentre si ammira la sera la cupola di San Pietro su via della Conciliazione, chi potrebbe non trattenere il fiato su via dei fori Imperiali mentre si attraversano le rovine di una Roma antica che ancora oggi fa trasparire quel passato grande che tanto ha dato al mondo, infine potremmo immaginare serate per le vie di Trastevere tra coppie di fidanzati e turisti, che immortalano con i loro smartphone immagini da copertina, che rimarranno indelebili nei ricordi.
La realtà è diversa
Poi però c’è la triste realtà, perché tralasciando i sentimenti, quando si ricomincia a camminare con i piedi per terra, dal centro alle periferie ci si scontra con la bruttezza di una città visibilmente in mano a mafie e consorterie.
Da quando il PD governa la capitale, con il sindaco Gualtieri, aleggia un silenzio stampa imbarazzante, unito a quello di un primo cittadino assente e al contempo distante dai suoi cittadini.
Laddove osservatori, giornalisti (veri), o semplicemente turisti dovessero descrivere nel dettaglio, quel che si vede e si vive nella città eterna oggi, sarebbe senz’altro, quello che da questo giornale, denunciamo in continuazione.
Strade dissestate, sporcizia ovunque compresi i cassonetti dell’AMA che ricolmi e mai lavati, rilasciano cattivi odori nelle strade di Roma, anche quelle del centro. Questo degrado diffuso ha fatto sì che cinghiali, topi, piccioni e gabbiani, ormai convivono insieme ai romani, con una fastidiosa oltre che a volte anche pericolosa coesistenza.
Malaffare e delinquenza
A questo dobbiamo aggiungere una metropoli disorganizzata, caotica e vittima del malaffare: appalti dati agli amici degli amici, che nel tempo hanno fatto sì che in città il trasporto pubblico sia assolutamente sotto le aspettative degli utenti che loro malgrado devono usufruirne. Marciapiedi pieni di biciclette e monopattini lasciati a casaccio, migliaia di immigrati che rivendono per strada ogni cosa. In centro, vicino al Colosseo i rivenditori africani diventano perfino molesti, pur di spillare per forza soldi a chi vorrebbe, come dicevamo all’inizio, solo godersi la grande bellezza dei monumenti.
Inutile dire poi, che oltre a tutto questo, un senso di insicurezza diffusa pervade gli animi di quanti percorrono le strade di Roma: Rom, venditori senza fissa dimora e clandestini spesso sono stati gli attori protagonisti della cronaca nera romana, tra scippi, rapine, sparatorie e stupri.
Dulcis in fundo, ieri a Talenti, un quartiere bene di Roma c’è stata una sparatoria sembra tra appartenenti a clan rivali, segno che la criminalità è un problema trasversale e non solo appannaggio delle periferie.
La strategia Gualtieri è quella di silenziare la stampa e tartassare gli automobilisti romani visto che tra le poche cose dalla giunta c’è il piano di installazione delle telecamere, che dovranno controllare le macchine in entrata a Roma per favorire le macchine elettriche, o faremo meglio a dire, per favorire le grandi lobby, a scapito dei romani poveri.
Più che Expo, Roma entro il 2030 rischia di implodere su se stessa.
Antonio Quagliano