Europa: una voce fuori dal coro – C’è chi in Europa inizia ad alzare la mano in merito alla guerra in Ucraina, per segnalare che c’è qualcosa che non va nell’approccio imposto dagli Stati Uniti.
Questa volta, dopo la solita voce fuori dal coro, si è alzata quella inaspettata del presidente socialdemocratico croato Zoran Milanovic.
Inaspettata vista l’inimicizia storica della Croazia verso la Serbia, nazione a sua volta storicamente vicina alla Russia.
Il ricordo della Guerra dei Balcani
Forse che, essendo il ricordo della Guerra dei Balcani ancora vivo, a Zagabria ci sia un minimo di volontà per cercare di uscire da questo tritacarne, suscitato dall’aver ignorato le richieste diplomatiche russe prima del 24 febbraio e dall’aver prolungato il conflitto con armi e sanzioni dopo il 24 febbraio.
Schiaffo a Nancy Pelosi
Milanovic ha dichiarato, rifiutandosi di presenziare ad summit pro-ucraino, “arricchito” dalla presenza della speaker del Congresso USA Nancy Pelosi, che “si vede un sacco di cinismo e disonestà verso il popolo ucraino e la guerra e io non voglio contribuire a ciò”.
Milanovic ha poi aggiunto l’ovvio ossia che “alla fine americani e russi dovranno sedersi ad un tavolo perché si stanno dichiarando una guerra per procura tramite l’Ucraina e il popolo ucraino sta pagando per questo un prezzo terribile. Non so se altri osano dirlo apertamente ma è la verità”.
Uno schiaffo agli USA, piuttosto che seguire la delirante narrativa di Zelensky, circa ad esempio la riconquista manu militari della Crimea.
Piano piano esce la verità che sono gli americani che, a migliaia di miglia di distanza, tirano le fila di questo conflitto e, dopo averne messe le premesse, stanno facendo di tutto per prolungarlo