Due parole sulla cremazione – Dopo il tanto parlare della figura imprenditoriale, politica ed umana di Silvio Berlusconi in concomitanza con la sua dipartita, arriva il momento di tracciare l’aspetto religioso e di fede di quest’uomo che è rimasto coerente fino alla fine sia coi suoi principi e filosofie politiche, sia con quelle religiose.
Lo stesso, infatti, si definiva un cattolico-liberale, come molti in questa epoca moderna amano definirsi.
Certo due principi e termini questi inconciliabili tra di loro, una aporia, come la spiegano benissimo pontefici come Pio IX che ha condannato il liberalismo.
Berlusconi all’atto del suo testamento ha voluto rimanere fedele a quei principi filosofici relativisti a cui era legato, esprimendo la volontà di essere cremato. Prendendo spunto da questo che proveremo a spiegare sinteticamente come la pratica sempre più diffusa tra i cattolici della cremazione, vada contro la dottrina della Chiesa.
La pratica della cremazione
La cremazione è una pratica massonica che sta prendendo sempre più piede nel mondo moderno tra i battezzati. Le legge della Chiesa vieta espressamente la cremazione come si evince dalla disciplina del codice di diritto canonico promulgato da Benedetto XV del 1917 e tutt’oggi in vigore. La Chiesa avversa tale pratica per una miriade di ragioni, che offende tanto lo spirito cristiano quanto il corpo stesso del defunto, come ci ha insegnato fin dall’inizio lo stesso Gesù Cristo che dopo la sua Crocifissione è stato sepolto.
La dottrina della Chiesa considera la morte come il sonno che poi trova la più compiuta realizzazione della fede cristiana nella Resurrezione, con il corpo il defunto è destinato a risorgere dalla morte, mentre la cremazione distrugge violentemente nel fuoco il corpo stesso.
Anche l’etimologia della parola cimitero, ci spiega che è il luogo dove si riposa, ci si addormenta. La cremazione è stata reintrodotta dai nemici della Chiesa a partire dalla massonica Rivoluzione francese. Ed a proposito di massoneria sono le stesse sette massoniche che promuovo e sono proprietarie delle società di cremazione. In Italia la cremazione fu reintrodotta nel 1876 a Milano, sede della più antica società di cremazione italiana.
La cremazione in Italia
Tale pratica trovò l’assenso politico nel 1888 attraverso una legge sanitaria voluta da Francesco Crispi, anch’esso massone. Via via tale pratica si è sempre più consolidata ed in misura esponenziale le società che la attuato, trovando il sostegno in associazioni di atei, agnostici, razionalisti, che definiscono tale cose, “morte laica”.
Oggi per convincere cattolici e opinione pubblica, si sostiene che la cremazione non è più vietata dalla Chiesa, perché non è pratica cattiva omettendo però di dire che la Dottrina su tale punto non è mai cambiata nella sua essenza. La Chiesa ancora oggi continua ad insegnare l’importanza dell’inumazione del corpo del defunto ornato da tutti i riti cattolici.
Oggi in Italia proprio i cattolici a differenza di ebrei e mussulmani, non godono più nei cimiteri della sepoltura eterna. Tale è vincolata da periodi di tempo e rinnovata fino ad un massimo periodo di tempo dietro pagamento di una determinata somma di denaro da destinare a ente pubblico.
Igor Colombo