Nella sua ultima performance a “il tempo che fa”, il programma di Rai3 condotto da Fabio Fazio, il pretino di fiducia del regime, Luciana Litizzetto, la perpetua di fiducia del regime – autrice di opere letterarie come “La bella addormentata in quel posto”, “Sola come un gambo di sedano”, “Minchia Sabbry”, “La principessa sul pisello”, “Rivergination”, “Madama Sbatterfly”, “Ti amo bastardo” – dice la sua riguardo gli imminenti referendum sulla giustizia.
“Per chi ci avete preso – squilla, proclamando la generale ignoranza sui quesiti proposti – per 60 milioni di Giuliani Amati? Siamo forse Perry Mason? Pensate che la mattina sul water leggiamo il manuale di diritto costituzionale?”
Ha ragione, la Litizzetto. Cosa può interessare agli Italiani l’indipendenza dei giudici, la loro qualità, la tutela delle libertà personali? Debbono accettare l’esistente che è ovviamente radioso (sperando non diventi pure radioattivo); quindi oltre vaccinazioni di massa, stati di guerra dichiarata/non dichiarata, aumento scellerato dei prezzi dell’energia e dei beni di consumo, governi che fanno carne di porco delle regole costituzionali etc etc, anche una magistratura irresponsabile e autocratica.
È giusto così, l’Europa lo vuole, il governo dei migliori lo vuole, i mercati lo vogliono, e anche lei lo vuole.
La Litizzetto è infatti la perpetua buona e saggia (una colf ben remunerata, ma se le merita eccome le 800.000 cocuzze all’anno!), impegnata in pubblicità a dare consigli su come spolverare, autrice di un piccolo saggio, intitolato “mantenere la posizione”(su come una donna debba sedersi sul water) e di un corso tv accelerato sulla depilazione.
Del tutto naturale, quindi, il suo interloquire anche in merito alle letture cui dedicarsi in certe occasioni.
Ha ragione. “Rivergination” o “Minchia Sabry” sono senz’altro più adatte alla bisogna.