Per non so quale disegno divino, a me che non brillo per estroversione e men che meno per desiderio di socializzazione, il buon Dio ha dato un lavoro che costringe ad incontrare moltissime persone.
Non posso fingere di non notare che, tra queste, le donne più degli uomini, soffrono per quella che, nata sessanta anni fa come una rivendicazione di diritti (diritti di cui, peraltro, le donne godevano nei grandi clan patriarcali delle società contadine!), è scaduta oggi in una triste, persino avvilente debacle morale, in un imbarazzante declino di stile.
Non so come, non so da quando e non so nemmeno perché, ma nelle mie congeneri l’emancipazione si è trasformata in aggressività ingiustificata, la libertà in incapacità di scegliere il bene.
La libertà di scelta è diventata corsa all’aborto; la libertà sessuale, libertinaggio; la libertà di linguaggio, coprolalia.
Toppo spesso le donne che ho la sfortuna di incontrare sono creature iper-reattive esattamente come chi, stanco o frustrato, diventa litigioso, provocatore, prepotente a causa di fattori scatenanti minimi, risibili, insignificanti.
Aggressive..
Donne sull’ orlo di una crisi di nervi? No! Donne in perenne crisi di nervi.
L’aggressività femminile di cui tanto sovente sono testimone non solo è ingiustificata, ma cattiva, subdola, maligna, invidiosa.
La libertà che le donne si sono prese sta travalicando, nelle cose grandi ed in quelle minime, non solo i limiti del buongusto, ma anche quelli del consentito e del lecito.
Nel vivere civile le donne sono spesso le più incivili, nei consessi lavorativi le più litigiose, in quelli ricreativi, senza dubbio alcuno, le più volgari.
E allora qual è oggi il problema delle donne?
L’ho chiesto a mia figlia e mi ha risposto con un secco: “Gli uomini!”.
Discorso ampio e complesso, ma la risposta è calzante.
Gli uomini sono completamente scomparsi dai radar. Il maschio è morto.
Se ne sente parlare solo quando stupra o uccide…per il resto semplicemente non c’è.
Né padre… perché non sa essere autorevole, né marito… perché teme la erinni cafona che ha sposato, né guerriero… perché la milizia (intesa in senso lato e in senso stretto), in tempi di molle paciodemenza, lo terrorizza, né maschio… perché un complimento esagerato può avere ripercussioni legali…per colpe sue e non… l’uomo è annientato!
Le donne hanno dunque conquistato spazi e ruoli anche grazie al dietrofront maschile, ma gli spazi vanno saputi gestire, i ruoli vanno saputi interpretare.
I grandi interpreti di una volta non sono stati rimpiazzati dagli uomini di oggi e men che mai dalle donne.
Che triste fine ha fatto la rivoluzione femminista!
di Irma Trombetta
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