Difesa europea o difesa euro-Nato? – Il sempre più feroce socialista spagnolo Josep Borrell (Alto rappresentante della UE per gli Affari esteri) ci informa che dall’inizio della crisi russo-ucraina al giugno del 2023 (quindi mancano nel conto otto mesi ad oggi) gli Stati europei hanno speso circa 100 miliardi di euro in sostegno militare diretto o indiretto (ripristino scorte) all’Ucraina.
Soldi in uscita
L’80% di tali spese hanno avvantaggiato industrie militari extra europee (il 60% di queste industrie sono americane, il restante 20% è probabile sia in gran parte di industrie inglesi).
Chiedersi chi ci guadagna da questa guerra è pleonastico.
Europei servi e pure fessi.
Abbiamo tolto soldi ai cittadini europei per welfare, sanità, pensioni, lavoro… Per darne l’80% ai nostri alleatiangloamericani.
Il miraggio degli appalti congiunti
Ma anche la fessaggine europea ha dei limiti temporali e non replicabili all’infinito, e quindi ecco che in ambito UE si decide per un cambio di prospettiva.
Ma è un cambio di prospettiva che non verte su una diversa reindirizzazione dei fondi (dalle armi al welfare…) ma semplicemente sui beneficiari finali di tali investimenti in armamenti.
Pertanto, con la scusa della “difesa europea” (che sarebbe anche una cosa buona e giusta se questa non fosse ormai stata codificata nei Vertici Nato di Madrid e Vilnius quale complementare in ambito Nato) la UE decide di modificare le strategie di spesa:
- entro il 2030 il 40% degli acquisti di armamenti dovranno avvenire tramite appalti congiunti in ambito UE (il che comporterebbe una omogeneità – valida sul merito – dei sistemi d’arma negli eserciti europei);
- entro il 2030 il 50% di fondi per armamenti dovrà essere speso in Europa, ed entro il 2035 tale quota salirà al 60% (quindi meno soldi ad Usa-GB e più soldi alle aziende “care”, in Italia, al ministro Crosetto – anche qui poco da eccepire…dovendoli proprio spendere meglio a vantaggio di industrie europee).
Mancano i soldi
Ma dopo avere speso tanti miliardi per la guerra contro l’Europa in terre ucraine le casse comunitarie sono quasi vuote. Dei nuovi 100 miliardi previsti per tale piano ne sono stati stanziati appena 1,5… Per i restanti 98,5 miliardi si ipotizzano eurobond europei.
Ricapitolando:
- La UE straparla e “avvelena i pozzi” riguardo una “difesa europea” che europea non sarà;
- Sempre l’UE ha già speso 100 miliardi di euro per armamenti (l’80% in gran parte a favore di industrie statunitensi e inglesi);
- ha in previsione di spenderne altrettanti nel prossimo futuro.
E tutto ciò mentre milioni di famiglie italiane (oltre quelle europee) lottano contro l’inflazione, il caro vita, l’emergenza abitativa, la perdita o la mancanza di lavoro, l’affievolirsi di prospettive di un degno futuro per le giovani generazioni…
E “ringraziamo” questa UE, tutti i capi di Stato e di Governo succubi del duo Usa-GB, e – per restare in Italia – i Governi Draghi e Meloni (con la sedicente “sovranista” che ha addirittura superato in tali derive guerresche il tanto criticato tecnocrate Draghi).
Antonio Arena
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