Il demonio, con la disperazione propria degli infelici e degli sconfitti, ha tentato l’umanità sin dall’inizio e mai ha smesso di farlo, avvalendosi di tecniche sempre diverse come un gran giocatore che adegua la sua strategia alle mutevoli caratteristiche di colui che deve affrontare.
Non sono affatto lontani i tempi in cui, abusando della particolare sensibilità dei nostri avi verso i vizi carnali delle donne, il Nemico distorceva tanto il loro sacrosanto, ma unidirezionale, orrore da far preferire trasgressioni gravissime alla pubblica ammissione di quei peccati.
Si pensi a chi scelse l’aborto (o l’omicidio del neonato) piuttosto che la nascita di un “figlio della colpa” e si pensi al feroce ostracismo sociale verso colei che quel figlio lo partoriva o che, il giorno del matrimonio, non arrivava illibata; si pensi ai matrimoni forzati, cioè riparatori e, dunque, molto probabilmente, invalidi.
Il Nemico, negli stessi anni, era feroce, all’inverso, anche con gli uomini.
Quella mentalità satanicamente influenzata per cui “l’uomo è cacciatore”, per cui “un marito ha bisogno di distrazioni”, quante vittime ha mietuto?
Un’anima santa chiese a Dio il perché della Prima Guerra Mondiale e della strage di così tanti giovani soldati. La risposta che, nel suo intimo, si sentì sussurrare dal Signore fu che la morte prematura aveva salvato moltissimi di loro da un atroce destino eterno.
Oggi Belzebù non cambiando strategia l’ha modernizzata, consigliando alle donne il comportamento sessuale promiscuo che, in passato, aveva proposto agli uomini.
La novità degli ultimissimi anni è, però, un’altra: il tentativo, riuscito, di ridicolizzare l’essere umano, un divertimento che il demonio raramente si è concesso su così vasta scala.
Non bastasse l’aver convinto due congeneri a contrarre matrimonio, il Nemico infierisce: l’abito da sposa bianco con strascico, alla barbuta “sposina”; all’irsuto maschio biologico, il make up glitterato; i tacchi a spillo e la borsettina borchiata al transgender col vocione.
Ai genitori di costoro suggerisce l’accettazione del comportamento del figlio omosessuale ed esorta il padre sessantenne del make up artist gay a farsi truccare dal suo ragazzo; spinge un altro a concedere la camera da letto alla figlia lesbica; convince un altro ancora ad accompagnare lo sposo a scegliere lo strascico bianco; esorta quasi tutti ad assistere allo pseudo-matrimonio di figli che, proprio in quel momento, avrebbero bisogno di genitori fermi ed oranti davanti al tabernacolo, certo non starnazzanti davanti al buffet!
Satana si fa beffe delle sue vittime instupidendole: fa dire all’ abortista che “il feto non è vivo”; alla militante LGBTQ che “il bimbo cresce bene con due papà o due mamme”; suggerisce agli studenti universitari americani, che “anche le donne trans hanno le mestruazioni”.
Recentemente il diavolo si è mosso a favore dei montoni che non fanno il loro dovere con le femmine, ispirando un gruppo di spostati, capitanato dal signor Stuecke della Gayfarmer association (sic), laa creazione di un rifugio, il Rainbow wool, per pecore omosessuali!
Incapace di scorgere il confine tra il patetico ed il ridicolo, tra l’idiozia innata ed il rimbecillimento ideologico, Stuecke ci informa che la queerness è caratteristica tipica di molti animali e che una pecora su dodici è omosessuale (le avrà intervistate o avrà fornito dei formulari?).
Con una discriminazione incomprensibile nessuno si è ancora mosso per la pecora trans, per il toro non binario, per la capra bisessuale e men che meno per la gallina tomboy… pazientate ancora un po’: credo sia già tutto sull’agenda di satanasso il quale, nel frattempo, ride come raramente ha riso in vita sua!
Irma Trombetta
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