Dalla parte di Salvini, per una volta – Chiesti 6 anni a Salvini
Esulta l’antifascismo, piange l’Italia. La richiesta di una pena di 6 anni per Matteo Salvini, per i fatti accaduti durante il primo governo Conte (che pur avendo alcuni personaggi grotteschi non ha raggiunto i livelli imbarazzanti del secondo) in cui Salvini stesso era ministro, è un altro punto basso raggiunto dalla magistratura, sempre più politicizzata e sempre più distante dalla giustizia.
Quella magistratura che lascia in giro i criminali e in galera innocenti in attesa di lunghi processi, ora accusa Salvini di sequestro di persona per non aver fatto sbarcare i migranti portati dal “capitano” Rackete.
Se solo 20 anni fa qualcuno avesse descritto questo scenario si sarebbe beccato una sonora pernacchia. E invece è accaduto davvero, aver impedito a una nave (che ha poi speronato un’imbarcazione della Finanza) di sbarcare clandestini illegalmente equivale a sequestro di persona!
Per una volta stiamo con Salvini
Non frantendiamo, Salvini merita ogni critica, sia per come si pone, sia per il suo predicare bene e razzolare male, sia per il suo appoggio a Israele e alle divise anche quando sbagliano, sia per molte altre performance. Ma quando ha fermato quella nave, ha semplicemente (cosa rara oggigiorno) eseguito ciò per cui molti italiani avevano scelto il suo partito.
Vomitevole è la reazione della sinistra, sempre più antifascista e ancora di più antiitaliana, vera responsabile delle morti in mare di chi vede un El Dorado che non esiste, fautrice di mescolanze forzate in nome di un progressismo deleterio che nasconde nemmeno troppo bene interessi economici e voglia di creare instabilità sociale per meglio gestire le masse (e su questo ci viene in aiuto persino Marx).
La sinistra che perdona personaggi come la Rackete e la sua amica Salis, entrambe colpevoli di vari reati che vanno comunque giustificati per il dio antifascismo, contravvenendo allo stesso spirito democratico.
Forse questo accanimento giudiziario nei confronti di Salvini rappresenta per quest’ultimo una ghiotta occasione di propaganda, come lo era per Berlusconi che con tutti i suoi difetti fu molto abile a sfruttare mediaticamente questo infierire dei giudici nella politica.
Perché se i giudici possono appunto decidere sul governo, non vale il contrario, poiché la separazione dei poteri, se funzionale alla sinistra, vale solo in un senso. Quando l’Italia, e con lei l’Europa, si sarà liberata dal cancro antifascista simil mafioso, allora potremo dire di vivere in un Paese e in un continente civili.
Lorenzo Gentile
Il 2diPicche lo puoi raggiungere
Attraverso la Community WhatsApp per commentare le notizie del giorno:
Unendoti al canale WhatsApp per non perdere neanche un articolo:
Preferisci Telegram? Nessun problema: