Dal Vangelo secondo Saviano – L’apostata Saviano cita il Vangelo, sulla scia del progressismo antifascista che reinterpreta le Scritture, trasformando Cristo in un partigiano buonista e il Cristianesimo in uno spettacolo da prima serata, a metà tra il festival di Sanremo e le trasmissioni risibili di Fazio.
Giù le mani dai Vangeli
Utilizzare i Vangeli per propagandare il crogiuolo di razze, significa non aver capito nulla del messaggio cristiano. Egli non propaganda odio tra diverse etnie, ma pace tra nazioni distinte, unite solo dal messaggio di Dio e non da organismi apolidi o dalla grande finanza.
La speculazione di Cutro
Oltretutto, l’Italia e i nazionalisti non hanno colpe riguardo la tragedia di Cutro; sul banco degli imputati avrebbero dovuto finire proprio quei cosmopoliti, desiderosi della mescolanza a tutti i costi, disposti a far rischiare la vita a disperati che attraversano il mare a bordo di bagnarole che non reggerebbero nemmeno le acque di una pozzanghera, pur di realizzare l’incubo di un’Italia colonizzata da genti africane, di fatto, non più italiana.
I veri colpevoli
Nessuna accusa è stata rivolta agli scafisti criminali, di cui gli antirazzisti sono complici più o meno consapevoli. In una Italia che funziona al contrario, che difende le borseggiatrici a Milano con tutta probabilità, gli scafisti a Cutro guadagneranno lo status di eroi, “partigiani di oggi”.
Saviano si metta l’animo in pace. Sappia il santone che le frontiere chiuse salvano vite ed eviti di nominare il nome di Dio invano o, peggio, a suo uso ideologico.