Da Baywatch a Facewatch e l’incubo sicurezza è già qui – Nei sogni dei boomer un posto particolare è rappresentato da Baywatch, le avventure della squadra di bagnini di salvataggio della spiaggia di Malibù. Le belle e prosperose ragazze guidate da Mitch Buchannon affrontavano sfide ai limiti dell’immaginario per proteggere i bagnanti.
Nella storia delle serie televisive hollywoodiane il tema della sicurezza è stato affrontato più volte ma il mix di località esotica, belle ragazze e mare hanno superato ogni predecessore.
La questione sicurezza, in una Europa che invecchia e subisce le contraddizioni generate da immigrazione e recessione, è problema di primaria importanza.
Telecamere e sirene
Ne sono esempio il proliferare di telecamere e antifurti in tutte le nostre città utili, al più, a registrare i reati non a prevenirli.
L’utilizzo delle nuove tecnologie unite all’Intelligenza artificiale ha aperto un mondo dai risvolti inquietanti come le cronache del periodo Covid, in Cina Popolare, hanno evidenziato.
Come abbiamo riportato recentemente, i negozi britannici sono all’avanguardia in questa corsa alla sicurezza “preventiva”.
Una tipologia di sicurezza definita, dalle associazioni per i diritti umani, in “stile” antiterrorismo aeroportuale applicata però per poter comprare un litro di latte nel market sotto casa.
Sugli scudi, si fa per dire, è Facewatch società di sorveglianza, fondata da tal Simon Gordon,
che propone un sistema antitaccheggio per i negozi composto da una o più telecamere interfacciate con IA.
Sintetizzando la spiegazione fornita ai media
Il sistema, per ora, funziona così: in caso di furti accertati (da inventario o segnalazione) il responsabile del punto vendita fa verificare i video registrati sul database di Facewatch che identifica le possibili “minacce” tra gli avventori e li cataloga.
Poi, tutte le volte che ti manca il latte ed entri nel negozio, il tuo volto viene scansionato e confrontato con il database di Facewatch e, se sei stato inserito in questo archivio digitale, il “sistema” (dicono verificato da un umano, sic) invia un alert allo store manager che può scegliere se controllarti o cacciarti dal negozio.
Se sei recidivo o hai preso merce per più di 100 sterline i tuoi dati biometrici sono condivisi con tutti i negozi che utilizzano Facewatch e poi sono affari tuoi farti cancellare dall’elenco dei cattivi.
Quando si uniranno a Facewatch i controlli di accesso utilizzati, sempre in Gran Bretagna, dalla catena ALDI la “sicurezza” sarà totale come nell’Inghilterra orwelliana.
C’è chi non ci stà
La Big Brother Watch, associazione per i diritti civili inglese, ritiene la questione non marginale perché Facewatch, registrando i dati biometrici degli acquirenti, si comporta come se chiedesse loro di “consegnare la propria impronta digitale o anche un campione di DNA solo per entrare nei negozi”
Il mondo orwelliano è già qui, insomma.
Alfredo Durantini
Fonte: CNN Businnes