Crisi di vocazioni per l’esercito americano. E la destra radicale ride – Tradizionalmente la destra radicale americana ha avuto punti di contatto con le forze armate in nome dell’anticomunismo prima e dell’anti islamismo, poi.
Il doppio filo dell’esercito USA
Basta pensare alla “John Birch Society”.
Punti di contatto che si concretizzavano sia nel reclutamento di giovani patrioti nelle forze armate che nel senso opposto, di ex combattenti e reduci delle diverse guerre, spesso delusi e indignati da ciò che avevano visto e per come erano stati strumentalizzati, che avendo sviluppato una coscienza politica antisistema, diventavano militanti di gruppi politici più o meno radicali.
A questo si erano aggiunte negli anni, vere e proprie cellule politicizzate anche nei ranghi di reparti operativi con gruppi di militari che si rifacevano ai movimenti della destra radicale tanto da organizzare riunione interne e diffusione di propaganda.
Naturalmente, il Sistema non poteva non prendere contromisure con denunce da parte di informatori riprese dai media scandalizzati, seguiti da severe inchieste e radiazioni dai ranghi e neutralizzazione delle cellule in questione.
Le contromisure dell’esercito
Successivamente ispirandosi al principio che prevenire è meglio che curare, si è provveduto a mettere in atto un vero processo di condizionamento ideologico liberal antirazzista, antisessista e progender, fino a avere alti ufficiali apertamente gay presentati come modelli ideali per il personale militare come Levine, transgender e ammiraglio a 4 stelle.
Di recente il Pentagono ha chiesto al Congresso degli Stati Uniti di finanziare il suo programma DEIA (Diversità, Equità, Inclusione, Accessibilità) e la Army Equity and Inclusion Agency.
Solo per il periodo 2022-2024 la spesa ammonterebbe a quasi 270 milioni di dollari.
Entrare a fare parte di un apparato gerarchico che fa delle perversioni sessuali istituzionalizzate la propria ideologia ed essenza non è esattamente l’ideale per militanti di destra, neppure per i più ingenui anticomunisti nostalgici del Vietnam.
Rendere il clima irrespirabile
A questo si è aggiunta una crescente contrapposizione ideologica a proposito della politica sionista di Washington. Ultimamente, qualche altro papavero delle forze armate si è spinto a dire che i militari americani dovrebbero essere pronti a combattere per Israele fino ad accettare di essere comandati sul campo da ufficiali israeliani.
Esternazioni e voci alle quali nella destra più radicale si è risposto con indignazione e disprezzo.
Tutto questo sta portando i veri Patrioti a rispondere con lo slogan non saremo la vostra carne da cannone e in certi casi, anche a simpatizzare per la causa araba antisionista.
Fino a qui, tutto bene per il Sistema che ha trovato il modo di tenere a distanza gli esecrati estremisti di destra.
La crisi degli arruolamenti
Il problema emerge però quando si tratta di rimpiazzare reclute troppo “di destra” con gay, trans, immigrati e giovani aperti e inclusivi liberi da pregiudizi razziali o sessuali. In effetti sembra che le categorie politicamente e sessualmente corrette non diano un gettito di reclute soddisfacente per il pentagono che avrebbe bisogno di circa 15.000 uomini in più all’anno.
L’allergia LGBT per la divisa
Stranamente il mondo arcobaleno non ha la propensione per la vita militare che aveva tradizionalmente il mondo conservatore, etero e patriota.
I gay pride non solo non sfornano abbastanza volontari ma la vicinanza a certi soggetti sembrerebbe scoraggiare anche tanti immigrati ispanici, tradizionalmente buoni combattenti, ma cattolici, machi e abbastanza “patriarcali” da non gradire l’idea di passare la vita in dormitori militari insieme a troppi “diversi” politicamente corretti.
Nessuno parla mai delle Milizie locali
E mentre gli alti gradi lanciano l’allarme perché l’afflusso di volontari in tutte le diverse branche delle forze armate è troppo basso, nella destra più radicale non si può non ridere soddisfatti pensando alla repressione e alla discriminazione ideologica subita negli anni.
Dopo tutto, se un patriota sente ancora la attrazione per le armi e le divise, almeno in America ha ancora la possibilità di unirsi a qualche Milizia locale meno corretta ma sicuramente più sana.
Marzio Gozzoli
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