COVID: i complottisti avevano ragione – Quante volte nel corso degli ultimi due anni dalle colonne dei giornali, dagli schermi televisivi, dai talk show in prima serata, abbiamo assistito a monologhi di improvvisati scienziati o di virologi ultra presenzialisti che pontificavano sulla presunta efficacia pluridecennale dei cosiddetti “vaccini” contro il virus Covid-19.
I primi vaccini
Solo per un attimo torniamo indietro con la mente a quel fatidico dicembre 2020: a cavallo del Santo Natale, scortato da Polizia e Carabinieri, arrivò in Italia il primo furgone con le 9.750 dosi di vaccino Pfizer ad una temperatura di -80 gradi. Da allora, di acqua (non solo fisiologica) ne è passata sotto i ponti. La guerra tra “bande farmaceutiche” che ha finito per demonizzare i soli effetti avversi di Astrazeneca (basato su “tecnologia” diversa da quella mRNA tipica di Pfizer e ModeRna), le rassicurazioni sul numero di dosi raccomandate da presunti scienziati in servizio permanente effettivo sui teleschermi delle TV, la negazione degli effetti avversi e suicidi improbabili di medici non allineati sono stati soltanto alcuni dei tanti “misteri” che hanno puntellato la narrazione ufficiale di questo psico-dramma.
Lo diciamo chiaro per sgombrare il campo da ogni equivoco: l’intera vicenda delle vaccinazioni di massa non può essere contestata se si continua a mantenere in piedi l’impalcatura mediatica e politica dalla quale essa deriva.
I DPCM Conte
Lo stato di emergenza della presunta pandemia decisa dall’OMS agli inizi del 2020, i DPCM illegali di Conte, i lockdown, i tamponi, le restrizioni, le libertà negate e quelle “concesse” sono state propedeutiche alla fase successiva costellata da Green Pass e vaccini.
La seconda non si sarebbe attuata se non si fosse dato ascolto ai racconti, al limite dell’inverosimile, di quella straordinaria macchina da guerra mediatica messa in campo dal governo Conte e dal suo staff di comunicazione a guida dell’ex Gieffino, Rocco Casalino.
Da quel momento è nata la nuova e perenne (nell’intenzione degli Schwab e Gates) “società pandemica”: il “Nuovo ordine nato dal caos”; del quale tesseva le lodi Grillo a fine 2019.
Schiavi robotizzati e felici delle catene che stringono ai propri polsi.
Tutto ciò è stato possibile perché già prima, esistevano i germi di questa società: amicizie virtuali, atomizzazione dei rapporti sociali, distruzione capillare di ogni saldo legame familiare e comunitario, attacco al Sacro ed alla Tradizione. I “padroni del vapore” hanno solo pigiato sull’acceleratore della dissoluzione ma i presupposti esistevano tutti ed in abbondanza.
Una società liquida, edonistica ed egoistica non poteva che abituarsi a questa “vita”, spacciando altruismo per egoismo, cura degli altri per smodato amore di se stessi e delle proprie comodità borghesi.
E solo in quest’ottica è possibile comprendere come sia stato possibile, in una società che aveva estromesso l’ultraterreno dal proprio orizzonte temporale, aggrapparsi a qualsiasi laico feticcio spacciato per àncora di salvezza.
Il nuovo studio sui vaccini
Malgrado il fango mediatico gettato addosso ed i tentativi maldestri di negare la realtà dei fatti, è di questi giorni la notizia (per i più sconvolgente ed inaspettata), di uno studio pubblicato sulla rivista “Circulation” e condotta da Harvard Medical School e Istituti Wyss, di Università di Harvard e Massachusetts Institute of Technology (Mit). Insomma, non una ricerca condotta in qualche sgangherato laboratorio di analisi della periferia di Plutone.
E cosa hanno scoperto i cervelloni di questi centri? Ciò che i “complottisti” (ad avercene sempre di più) hanno sempre raccontato sin da subito: la presenza persistente ad alti livelli della proteina Spike libera nel plasma risulta essere all’origine delle miocarditi nella fascia d’età compresa fra 12 e 21 anni in seguito alla vaccinazione anti Covid-19 con i vaccini a Rna messaggero (mRna).
Ovviamente la stampa nostrana si è affrettata a rassicurare della bontà dei benefici dei vaccini che utilizzano questa tecnologia ed affannosamente si è preoccupata di rasserenare gli scettici: eventi rari e circoscritti. Insomma, tout va très bien, Madame la Marquise.
La propaganda vaccinista
Ciò su cui va posto l’accento, inoltre, è anche l’aspetto comunicativo della questione. Se la propaganda negazionista, intesa come negazione delle evidenze legate allo straordinario numero ed alla frequenza degli eventi avversi a seguito della somministrazione dei vaccini, è costretta a correggere il tiro ed ammettere che la proteina Spike contenuta nei vaccini ad mRNA è alla causa dei problemi cardiaci in una fetta ben precisa della popolazione, allora vuol dire che i dati in possesso degli osservatori sono allarmanti per estensione, intensità, quantità ed analisi prospettica.
Questo inizio di 2023, insomma, si preannuncia amaro ed il futuro, dal punto di vista della tenuta del sistema sanitario, non lascia ben sperare. Una popolazione ammalata e che si scontra con tutte le carenze e le pecche di un sistema sanitario al collasso già prima del fatidico 2020, non può che implodere. Non si tratta di essere profeti di sventura e di ripetere pappagallescamente “andrà tutto bene” ma di prendere coscienza dell’ecatombe in atto. Sarà già tanto perché la testa sotto la sabbia, come sappiamo, lascia scoperto sempre il deretano.