Corporations vs servitù della gleba – Da qualche mese i discorsi di un senatore australiano, Malcom Roberts di One Nation, esecrato partito populista, danno da pensare per il confronto che propongono tra la condizione di lavoro attuale di moltissimi australiani e la servitù della gleba del periodo medievale.
Per la cattiva immagine che ha il Medioevo, coltivata da generazioni di liberal tendenti a dimostrare la bontà di tutto quello che dopo hanno prodotto loro fino ad oggi, probabilmente in molti troveranno paradossale il raffronto.
Eppure, se lo si guarda con l’occhio degli storici di professione, es. Cardini, Barbero e Panero, le esternazioni del senatore Roberts appaiono sotto una luce diversa.
Viene richiesto solo uno sforzo di immaginazione per equiparare le due condizioni socioeconomiche considerando la diversità offerta dal progresso tecnico delle due epoche, e vediamo le differenze.
Schiavi e servi della gleba non vanno confusi
Con la schiavitù esistevano le seguenti condizioni:
- Un uomo posseduto da un altro uomo.
- L’invalidità dell’unione tra un uomo e una donna.
- L’impossibilità di compiere atti giuridici di qualsiasi natura.
- L’impossibilità di vendere o acquistare prodotti in proprio.
Una brutta condizione, se vista con le libertà di oggi, eppure esisteva anche una condizione peggiore, ovvero quella di uomo libero che però non possedeva niente. Come ci ha spiegato Moses Finley, nella società degli achei, l’oikos era autosufficiente in tutto tranne che per la lavorazione dei metalli e dava bene da sostentarsi a tutti quelli che ne facevano parte, padroni e schiavi.
Al tempo, quelli sfortunati erano gli uomini liberi che non avevano accesso all’oikos.
Fatta questa precisazione, arrivando alla successiva servitù della gleba, il vero unico vincolo per l’individuo era che fosse legato alla terra del possidente (es. un vassallo).
Ovvero non poteva scegliere di trasferirsi da un altro possidente. Per fare un esempio forte, se veniva ucciso uno schiavo si doveva risarcire il padrone dello schiavo, se veniva ucciso un servo della gleba si doveva risarcire la sua famiglia.
In aggiunta si consideri che era un obbligo del possidente il procurare un lavoro ai servi legati alla sua terra, alle volte con dei veri e propri contratti.
Sempre come scenario dell’epoca, se i servi scappavano dal possidente e andavano in un altro possedimento o, quasi sempre, in una città, era difficilissimo individuarli per riportarli indietro.
Così si formavano delle vere e proprie nuove città di servi della gleba scappati o che si erano riscattati con un pagamento, e queste città stringevano poi degli accordi contrattuali di lavoro con i vari possidenti che ne avevano una continua necessità.
Tutte le città con nomi tipo Castelfranco, Francavilla o Villafranca, erano formate da servi della gleba affrancati.
Il ricatto neanche tanto sottile delle corporations
Oggi, le Corporations, sterminati gruppi industriali presenti in Australia come in tutto il mondo anglosassone, hanno anch’esse vasti possedimenti.
Come dice il senatore Roberts e come è facile verificare possiedono “case, fabbriche, fattorie, automobili e mobilia”.
Ma potremmo aggiungere che decidono dell’accesso ai social, dell’accesso alle pay tv e dell’accesso ai conti correnti bancari.
Il tutto viene concesso in uso ai propri dipendenti in cambio del loro lavoro. O meglio, anche in cambio del loro lavoro, perché poi il lavoro bisogna meritarselo.
E come si deve fare per meritarselo?
Basta adottare docilmente i seguenti comportamenti:
- Vaccinarsi quando è richiesto.
- Omaggiare la comunità Lgbt, etc.
- Collaborare all’accoglienza di migranti.
- Favorire aborto ed eutanasia.
- Essere favorevoli alla cancel culture.
- Non spargere odio sui social verso il mondo liberal.
Altrimenti il cartello delle corporations (sì, perché fanno pure cartello) ti emargina dalla società.
Un esempio, quando i camionisti scioperarono compatti contro il premier del Canada, l’ultra liberal Justin Trudeau, questi cercò di bloccare tutti i loro conti correnti bancari con l’appoggio delle corporations finanziarie.
Adesso a voi la scelta: Meglio il vassallo o il ceo della corporation?
Carlo Maria Persano