Dopo anni che non ci vedevamo, ecco che ci incontriamo di nuovo in quel di Milano per una conferenza riguardante «il mondo al contrario» di quell’altro lupo fra i lupi che è Roberto.
Avevamo entrambi i lucciconi agli occhi per la gioia di riabbracciarci… quanto tempo! Eppure, quel tempo è stato cassato in quell’istante perché era come se ci fossimo lasciati la sera prima per rivederci la mattina dopo in adunata… lupi in mezzo al proprio branco.
Vado al sodo vecchio mio: molla l’idea dell’Europa sovrana perché un abbaglio.
E adesso, con il linguaggio stringato che ci appartiene, ti spiego il perché:
Europa
L’Europa è una espressione geografica che descrive una landa che va da Lisbona agli Urali.
Politicamente è composta da una congerie di Stati differenti tra loro per storia, antropologia, organizzazione politica e giuridica, produttività e aspirazioni individuali e di popolo.
Storicamente una parte di quegli Stati ha in comune solo un breve periodo, quello in cui appartenevano al Sacro Romano Impero che, fondato nell’ 800 ha iniziato a perdere i pezzi nell’840.
In quella landa sono nate le peggiori eresie e si sono sviluppati i peggiori stravolgimenti.
A questo, aggiungici che i popoli europei si sono sempre guardati in cagnesco l’un l’altro e tutti han sempre guardato in cagnesco noi.
Adesso qualche europeista è riuscito a organizzare quella fantozziana c. pazzesca che è la UE, la quale penalizza tutti gli Stati pretendendo che cedano la loro sovranità materiale (moneta e armi), spirituale (adesione al laicismo più becero) e tradizionale (basti pensare ai provvedimenti contro la nostra tradizione culinaria).
L’UE, lo ripeto, è una c. pazzesca fantozziana, ma ritengo sia l’unica forma organizzativa realizzabile a partire da quella congerie di Stati che compongono l’Europa e da quella classe politica che quegli Stati riescono ad esprimere.
Filo! Se non cambi i fattori il risultato rimane lo stesso.
L’Europa unita è quella trappola per cui si cambia tutto perché nulla cambi.
Vuoi un’Europa sovrana e indipendente?
Una cosa buona
Io non sono d’accordo (e sai perché) ma va bene, è un desiderio legittimo e potrebbe anche essere una cosa buona per tutti i popoli che compongono quella landa chiamata Europa.
Ma se prima non trasformi i singoli Stati in nazioni sovrane come la tanto vituperata Ungheria di Orban (tanto per fare un esempio) scevre da quelle stesse paturnie ideologiche che l’Europa stessa ha partorito e ci sta imponendo, non otterrai altro che quel prodotto, ossia quella fantozziana cosa che è la UE.
Filo, la civiltà è partita da noi, non lasciamoci prendere dalla fregola unionista e andiamo avanti per gradi; dimentichiamo l’Europa e riassettiamo casa nostra, facciamone una Patria sovrana dove non «fia loco ove sorgan barriere; tra l’Italia e l’Italia, mai più!», dove per barriere si devono intendere quelle ideologie che cassano il senso di patria.
Rifondazione italiana
Rifondiamo la nostra italianità, come gli ungheresi (popolo martire di una dittatura pari e contraria a quella della UE) stanno rifondando la loro e non occupiamoci d’altro se non di controllare se qualche altra nazione stia facendo le nostre stesse pulizie di casa, alla quale strizzare l’occhio.
L’Europa ha un peccato originale: ci ha sempre guardato male, prima con concupiscenza, poi con astio e ora, che ci ha spremuti per bene, soddisfatta, ci compatisce prendendoci pure per i fondelli. E se non stiamo attenti a mondarla di quel peccato, l’Europa sovrana e indipendente alla quale agogni non potrà altro che essere uguale a questa qua perché l’idea di un’Europa unita, è solo un’idea strumentale a tenerci suoi prigionieri e a perpetuare quel che l’Europa è oggi: la UE.
Forse dopo generazioni, quando tutte le nazioni europee avranno intrapreso le pulizie di casa e avranno ritrovato se stesse, si riuniranno e daranno vita a quell’Europa che ti sta tanto a cuore, ma adesso l’Europa è solo una trappola.
Vecchio mio, ti stringo la mano di quella stretta che solo noi camerati sappiamo scambiarci.
Corrado
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