Sabato 12 marzo, all’Hotel dei Cavalieri a Milano, ha mosso i suoi primi passi il Centro Studi Nova Europa, e lo ha fatto sotto la benedizione di uomini e donne dediti al concetto, più alto, che ruota attorno alla cultura. Cultura fatta di parole, di idee, ma soprattutto di sacrificio. Perché per scrivere quello che sarà l’Europa del 2030, bisogna saggiare e conoscere i millenni che ci hanno preceduto. Il Centro Studi Nova Europa è l’agire che trasforma le parole in decisioni.
“La visione del mondo che portiamo in dote, fatta di mattoni monolitici, ieri ha visto sublimarsi la sua genesi tra le stanze dell’Hotel dei Cavalieri. Avversi al vento del pensiero dominante, impegnati nella logica del riscatto demografico e focalizzati sulla sovranità energetica il Centro Studi Nova Europa debutta nel cuore pulsante del Duomo, sotto l’egida della città d’Italia madre di ogni rivoluzione. E lo fa grazie allo sforzo di chi ha scelto di approcciare alla cultura dalla porta sbagliata. Il primo passo è fatto. La sfida è stata accolta” hanno dichiarato al termine dell’evento gli organizzatori.
Diverse centinaia di persone hanno assistito alla conferenza divisa in varie aree tematiche, ascoltando con interesse gli interventi dei vari oratori che si sono succeduti sul palco: Francesco Borgonovo, Emanuele Mastrangelo, Emanuele Ricucci, Marco Scatarzi, Filippo Deidda, Ettore Gotti Tedeschi, Marco Lombardi, Gian Piero Joime ed Eugenio Palazzini.