Bratislava chiama, Budapest risponde – Avvicinamento strategico post elezioni della Slovacchia all’Ungheria: secondo la proprietà transitiva dell’uguaglianza, possiamo affermare che Bratislava – avvicinandosi politicamente a Budapest – si avvicini a Mosca.
Arriva un nuovo patriota
Viktor Orban esulta e si congratula con Robert Fico, indiscusso vincitore delle elezioni parlamentari slovacche, definendo il neoeletto un Patriota, che possiamo tradurre con un uomo con cui poter lavorare fianco a fianco, quell’uomo alla propria destra su cui si può contare.
Uno schiaffo all’UE
Rebus sic stantibus, è probabile che la politica estera slovacca possa subire un cambio di rotta, virando verso posizioni filorusse.
La cosa scontenta e preoccupa il superato establishment politico slovacco: la campagna anti-Ucraina di Fico ha pestato i piedi a Bruxelles e, soprattutto, a Washington. Ora tutto dipende dalla capacità di Fico – con il probabile aiuto esterno di Orban – di convincere i membri della coalizione con cui ha vinto le elezioni.
Il fronte scricchiola?
Un successo in questo senso potrebbe rappresentare una svolta da seguire per altri Paesi, coscienti, di fatto, che il giochino antirusso si è definitivamente rotto. Sul tavolo strategico, si potrebbe profilare una svolta patriottica, ovvero un ritorno a politiche di salvaguardia interna di ogni Nazione, piuttosto che delle attuali politiche di servitù a tutto vantaggio dei soli Stati Uniti d’America.
Interessi diversi, facciamo attenzione
Gli uomini d’affari che sostengono Fico e vorrebbero avere un ruolo nella ricostruzione ucraina, una volta terminato il conflitto, potrebbero anche appoggiarlo, se le carte giocate con la Russia risultassero favorevoli al concludere buoni affari.
Non un nobile intento, certo, ma una buona carta da giocare per dare una spinta patriottica al nuovo corso politico.
La politica nel mondo moderno è fondata sull’economia e non sulla spiritualità. Bisogna per forza di cose battersi con tutti i mezzi – anche non propriamente nobili – per raggiungere un più alto ideale di politica che si riavvicini all’ideale di quello Stato Organico e Tradizionale ad oggi ancora chimera.
Cristian Borghetti