Bologna: Ondata di crimini senza precedenti – Pretendere coerenza dai politici italiani, ormai, di destra o di sinistra che siano, è diventato un mero esercizio di stile.
Bisogna dargliela persa, come si dice a Bologna: sono così: hanno un vocabolario per quando sono all’opposizione, ma sono rapidissimi nell’apprendere e nell’applicare il prontuario, una volta che raggiungono il potere.
I bolognesi hanno paura
E chi elabori e pubblichi il prontuario, lo si è ripetuto fino alla noia. Ciò premesso, quanto sta accadendo a Bologna, non diversamente da tante altre città italiane, fa riflettere.
Un’ondata di stupri e violenze tentate e consumate contro le donne, la più parte in strada, spessissimo a opera di immigrati, per lo più clandestini e, peggio ancora, già segnalati o addirittura arrestati per precedenti reati analoghi. Domanda: almeno questo problema può trovare una soluzione in linea con quanto raccontato negli anni passati, da Giorgia Meloni e da Matteo Salvini?
Il giro di vite non arriva mai
Si può sperare in un provvedimento semplice, innovativo, di rapida e facile applicazione, impermeabile alla prevedibile opposizione della solita ala militante della magistratura, per l’espulsione immediata e il rimpatrio effettivo di chi delinque oltre una certa – e pure bassa soglia – nel nostro fin troppo ospitalissimo Paese?
Magari, in tutti i casi in cui è possibile, evitando anche il processo, le lungaggini e i costi del procedimento penale. Tanto, in certi casi, l’affermazione della colpa è un altro mero esercizio di stile, che non cambia in nulla – e men che meno in meglio – la vita della vittima e non assicura neanche risarcimenti di tipo materiale.
Manca la volontà politica
Un provvedimento semplice semplice, in base al quale, se spacci, se rubi, se usi violenza, non solo si perde in modo perpetuo la possibilità di avere la cittadinanza italiana, ma la si può revocare se concessa precedentemente, entro un certo periodo di tempo, e comunque si viene rispediti il prima possibile e nel modo meno costoso possibile (tipo: in nave) nel proprio luogo di origine.
Gran parte della delinquenza straniera, che è ormai gran parte della delinquenza italiana complessivamente intesa, appartiene a tre quattro etnie – marocchini, tunisini, algerini e albanesi – presenti in Italia con centinaia e centinaia di migliaia di persone, per lo più oneste o che non danno particolari problemi: non dovrebbe essere difficile accordarsi coi governi di quei luoghi, in modo tale che, garantendo come garantiamo assistenza a tutti gli altri, non elevino ostacoli al rimpatrio immediato di chi delinque.
Se aiutiamo – e li aiutiamo – quei paesi, lasciando che tanti dei loro cittadini emigrino da noi, si potrà pretendere che si facciano carico loro dei loro delinquenti? Oppure, anche questo è politicamente scorretto e, per tanto, ora che si è al governo, brutto da dirsi o da farsi?