Black Friday: muore spedizioniere per il troppo lavoro – Impazza il “Black Friday” – lo shopping sfrenato per via degli sconti dell’ultimo venerdì di novembre – e in Inghilterra, un dipendente di una società di spedizioni, dopo aver lavorato 7 giorni su 7, per 14 ore al giorno, è stato stroncato da un malore e trovato morto dai suoi colleghi.
La politica basso salariale uccide
Nell’epoca del mercato globale, il salario medio mondiale è diminuito.
Con la caduta degli Stati Nazionali e rispettive leggi, che tutelavano merci e contratti di lavoro con il protezionismo. Oggi si assiste ad un crollo vertiginoso delle condizioni sociali delle masse popolari, unitamente al fallimento della classe media.
La concorrenza spietata con Paesi come la Cina, dove non esistono diritti, unitamente all’immigrazione incontrollata che rende l’Italia una terra da invadere, conduce il Paese alla barbarie dello sfruttamento diffuso ed impunito.
L’allarme dell’OMS
L’allarme è stato lanciato anche dall’OMS, che parla di politiche di protezione dei lavoratori sul lavoro, perché di troppo lavoro si muore e cita l’aumento vertiginoso di ictus e infarti.
Circostanza che suscita imbarazzo, considerato che a dirlo è un’organizzazione che ha precipitato il mondo in uno dei periodi più oscuri della storia.
L’apporto della tecnologia
Chi tutelerà la salute dei lavoratori?
Abbiamo raggiunto livelli altissimi in tecnologia, sarebbe dunque possibile lavorare meno, meglio e in sicurezza.
Al di là di ogni valutazione sull’operato dell’OMS, superare il sistema di produzione capitalistico è la condicio sine qua non per gettare le basi di una nuova e più alta civiltà del lavoro.
“Mai più morti sul lavoro” deve cessare di essere uno slogan pubblicitario ed uno sterile proclama da agitare in campagna elettorale.
Deve essere, invece, un impegno inderogabile dello Stato e delle aziende, affinché il lavoro torni ad essere un diritto nobilitante e cessi di essere una concessione, spesso dannosa e mortale.