Beppe Salah e la nuova Moschea a Milano – A Milano la sinistra guidata da Beppe Sala da una parte revoca ad associazioni come Pro Vita la disponibilità della sala pubblica nel Municipio 5 (prenotata regolarmente per tempo) per un convegno sui diritti del nascituro, ma dall’altra regala alla comunità islamica la possibilità di costruire una Moschea nel cuore della città.
In viale Padova, e dove se no?
Sono, infatti pronti i lavori per la costruzione di una nuova moschea (si attende solo il via libera definitivo da parte del Comune che crediamo non tarderà ad arrivare) e che sorgerà in via Esterle, una traversa della multietnica via Padova, una delle zone più problematiche di Milano.
In un’intervista al Corriere della sera il presidente del Consiglio direttivo della Casa della cultura musulmana, Mahmoud Asfa, architetto e imam esulta e scalda i cuori dei fedeli di Maometto pronti a sciamare nella nuova Moschea.
Secondo il progetto la moschea avrà due piani dedicati alla preghiera e un grande parcheggio sotterraneo.
Saranno poi presenti spazi dedicati alle donne e ai ragazzi, circondati da un’area verde. La demolizione e la ricostruzione costeranno tre milioni di euro (La concessione dell’immobile costerà 500 mila euro).
Non sarà però costruito il minareto, sostituito da una cupola.
Laicità a senso unico
Altra concessione del comune che si ritrova nei valori espressi dalla costituzione di laicità solo quando deve dare addosso a una certa parte, strizzando invece l’occhio a, culture costumi e religioni a noi avulse, lontane anni luce dalla cultura che ha formato prima i nostri padri e poi la nostra nazione e l’Europa tutta.
Nella superficiale intervista al Corriere della sera Mahmoud Asfa si spinge oltre parlando di pregiudizi.
I pregiudizi di certi cattolici
Secondo l’architetto i pregiudizi sono da imputare ad una certa parte del cattolicesimo, pur riconoscendo di aver ricevuto una buona accoglienza da parte delle istituzioni ecclesiastiche milanesi (sappiamo bene quanto le alte cariche meneghine dal Cardinale Martini in poi abbiano coccolato gli imam in erba).
Ma qualcuno ci crede davvero?
Dalle colonne del Corriere emerge una realtà idilliaca dove la comunità musulmana è integrata, accolta e amata dai cittadini milanesi. Uno scenario totalmente lontano dalla percezione dei cittadini milanesi che ogni giorno devono fare i conti con una accozzaglia di persone rigettate nelle nostre città a bighellonare, da una politica non attenta ai bisogni delle famiglie e agli interessi della popolazione autoctona, che è poi quella che li vota, permettendogli di essere dove sono.
Paolo Ornaghi
Il 2diPicche lo puoi raggiungere
Attraverso la Community WhatsApp per commentare le notizie del giorno:
Unendoti al canale WhatsApp per non perdere neanche un articolo:
Preferisci Telegram? Nessun problema: