Aumenta la pressione russa, Ucraina con il fiato corto – Continua inesorabile l’attrito sanguinoso tra le forze di Mosca e quelle di Kiev in Ucraina, sul quale, per altro, una gaffe di Ursula Von der Leyen, che ha recentemente parlato di “oltre 100.000 soldati ucraini uccisi” (numero che si discosta grandemente dalla cifre ufficiali di Kiev), svela la situazione critica dell’esercito ucraino.
La demolizione delle infrastrutture ucraine
Da parte russa continua inesorabile anche l’offensiva contro le infrastrutture strategiche ucraine. Dal 5 dicembre non si sono avute nuove grandi ondate missilistiche quanto piuttosto bombardamenti isolati o tramite sciami di droni Geran-2.
Obiettivi colpiti a Kiev, Zhytomyr, Vinnytsa, Kharkov, Kryvy Rog, Zaphoryza, Dniepetrovsk, Ochakiv (base navale ucraina sul Mar Nero da cui sono partiti nuovi tentativi di incursione con droni contro Sebastopoli), Odessa e Kramatorsk. Nikopol, Sumy e Kherson sottoposte a bombardamenti di artiglieria.
La copertura antiaerea occidentale
Gli accresciuti aiuti occidentali in termini di sistemi antiaerei (Iris-T tedeschi, Crotale francesi, Namas americani e probabilmente per il prossimo futuro anche Patriot americani), sebbene aiutino gli ucraini ad abbattere almeno una parte dei droni e dei missili russi, non riescono a far fronte alla saturazione che l’aviazione russa riesce a creare lanciando più attacchi coordinati in simultanea.
I russi tornano a premere via terra
Sui fronti terresti sembrano crescere le difficoltà ucraine.
Sul fronte di Lughansk, dove da oltre due mesi gli ucraini si scontrano contro le linee difensive russe, sembra in esaurimento la capacità offensiva di Kiev.
Nel settore di Svatove e Kremynna si riportano di tentativi offensivi arrestati per assenza di munizioni, in particolare di artiglieria.
Per quanto il fronte sia statico sembra che siano i russi a riprendere, lentamente, l’iniziativa.
I musicisti della Wagner in prima linea
Aggiornamenti sempre più critici arrivano invece da Bakhmut, dove invece sono i russi, in particolare con i reparti Wagner, sull’offensiva fin dall’estate.
Nonostante i tentativi di controffensiva ucraini, i russi guadagnano posizioni a nord della città e hanno di fatto interrotto i collegamenti con Slovyansk. Gli ospedali nelle retrovie sarebbero saturi di feriti ucraini, i quali verrebbero trasferiti addirittura fino a Kiev, da parte ucraina si parla di nuovi tentativi di mobilitazione per cercare di compensare le perdite.
Più a sud, attorno all’area di Donetsk si continua a combattere attorno alle piazzeforti ucraine di Ugledar, Maryinka e Adviika che cinturano la città separatista, senza che il sostanziale equilibrio tra le parti sia spezzato. Nel silenzio dei media occidentali continuano con accresciuta intensità i bombardamenti ucraini sui quartieri civili di Donetsk.
Infine, sul fronte di Zaphoryza, si nota un’accresciuta attività di artiglieria da ambo le parti.
I russi notano anche un’intensa presenza di droni da ricognizione ucraini e di personale militare occidentale. Gli ucraini hanno anche effettuato bombardamenti sulle retrovie russe in zona tramite HIMARS, colpendo Melitopol (e il porto sul Mar d’Azov di Berdyansk). Tutti possibili segnali di un’ultima offensiva ucraina, prima che i russi possano impiegare il grosso delle truppe mobilitate a settembre