Attentato ad Annecy: cosa sappiamo? – “Stavo correndo in riva al lago quando ho visto dozzine di persone correre verso di me. Una signora mi ha detto che un uomo stava accoltellando dei bambini”.
Questo è quanto è stato riportato su Instagram dall’ex calciatore del Liverpool Anthony Le Tallec, presente sul luogo della carneficina.
Una mattanza commessa per mano di un siriano-cristiano di 31 anni che ha accoltellato quattro bambini e due adulti; in due rischiano la vita.
Chi sono i feriti
Da quanto emerso dall’ultimo bilancio, tra i feriti ci sono un fratellino e una sorellina di 2 e 3 anni, entrambi in urgenza assoluta, trasferiti in un ospedale di Ginevra, nella confinante Svizzera. Gli altri due piccoli feriti hanno 22 mesi e 2 anni e sarebbero rispettivamente di nazionalità tedesca e britannica. I due adulti feriti sono due uomini, di cui uno di 78 anni.
Secondo il quotidiano locale ‘Dauphine’ Libere” almeno 37 persone che erano presenti all’ efferata aggressione si trovano in uno “stato di shock psicologico”.
Francia insanguinata
Un crimine che macchia ancora una volta la Francia col sangue delle vittime innocenti definite “soft target”.
Purtroppo, questa volta ci sono andati di mezzo veri e propri agnelli sacrificali come bambini nei passeggini.
Secondo i testimoni oculari, il carnefice, armato di coltello, si sarebbe “precipitato su nonne, nonni e bambini piccoli nei passeggini”, visti come veri e propri bersagli.
Nei video diffusi in rete si vedono immagini raccapriccianti.
Un attacco violentissimo
In uno, in particolare, si vede l’aggressore entrare in un’area giochi, avvicinarsi ad una mamma con un passeggino e poi accoltellare più volte il piccolo tra le urla della donna in piena disperazione.
L’autore di questo orrore è stato arrestato dopo pochi minuti dalle segnalazioni alle forze dell’ordine, alle quali poi si è presentato come “cristiano di Siria”, mostrando la croce che indossava, secondo fonti concordanti.
Cosa sappiamo dell’aggressore
Abdalmasih H, un richiedente asilo trentunenne che non era noto alle forze di polizia francesi.
L’aggressore aveva presentato una domanda di asilo all’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi (Ofpra) il 28 novembre 2022, secondo la procedura normale. Nel frattempo, aveva ottenuto lo status di rifugiato in Svezia, dove vive dal 2013.
Dalla testimonianza dell’ex moglie, rilasciata all’ emittente BfmTv, la donna non aveva più notizie dell’uomo da 4 mesi. La coppia ha anche una bambina di tre anni nata in Svezia
Entrambi frequentavano corsi di formazione a distanza per diventare infermieri.
La donna ha deciso di rimanere in Svezia dove ha un lavoro e una casa e ha definito l’ex compagno un uomo “gentile” che si è preso cura della loro bambina.
Nel mentre dai filmati emergono altri dettagli inquietanti
In uno dei video in circolazione, girato da un passante, e visionato da AFP, emerge che il rifugiato, durante la barbara aggressione ha gridato “nel nome di Gesù Cristo”
L’uomo, vestito di nero, aveva una lama lunga circa 10 centimetri.
Il punto degli inquirenti
“Non c’è un ovvio movente terroristico”, secondo quanto risuscitato ai giornalisti il procuratore locale Line Bonnet-Mathis in una conferenza stampa insieme al primo ministro Elisabeth Borne.
Borne ha detto che il sospetto “non era conosciuto da nessun servizio di intelligence” e non aveva “alcuna storia di problemi psichiatrici”.
Un “attacco di vigliaccheria assoluta”.
Queste sono le dure parole di denuncia su un tweet del presidente Emmanuel Macron. Una condanna seguita da quella di Charlotte Caubel, segretario di Stato con delega all’infanzia, dichiarando che l’atto “non può restare impunito”.
Nemes Sicari