Appello per la Pace – si comincia il 4 novembre a Bologna – Gentilissima presidente del Consiglio dei ministri, Finalmente, dopo 11 anni, l’Italia ha un governo non solo legittimato dal voto popolare, ma il cui premier, nel suo discorso programmatico, ha dichiarato di voler guidare l’esecutivo nel rispetto della sovranità popolare e nell’esclusivo interesse della Nazione.
Scevri da pregiudizi
Scevri da pregiudizi e strumentali atteggiamenti ostili sia verso la Sua Persona sia verso la maggioranza parlamentare che Le ha accordato la fiducia, con questa nostra siamo a rappresentarle la indifferibile e urgente necessità di promuovere immediatamente una diversa politica di sostegno alla lotta per la libertà del popolo ucraino che – affidandosi alle esclusive armi della diplomazia e nel pieno rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione – preveda l’immediata sospensione di ogni fornitura diretta e indiretta di qualsiasi materiale bellico, il ristabilimento di normali relazioni commerciali e diplomatiche con la Federazione Russa, la richiesta ai contendenti di un armistizio istantaneo e l’apertura di un tavolo di trattative che consenta una soluzione pacifica del conflitto, anche con la rassicurazione da parte della Nato di non assumere né ora né in futuro atteggiamenti e politiche espansive a ridosso dei confini del territorio russo.
Crisi energetica
Come Ella ben sa, la quota importante di esportazioni verso i paesi occidentali, per quanto di gran lunga superiore a quanto rappresenti il commercio estero verso la Federazione Russa, dipende strettamente dalla competitività dei prezzi dei prodotti industriali italiani, ora gravemente compromessi dalla crisi energetica conseguente al conflitto. Crisi energetica che, senza uno stop alla guerra e un ritorno alla normalità coi rapporti con Mosca, perdurerà ancora per molto tempo, determinando dissesti che non potranno essere recuperati né nel medio e men che meno nel lungo periodo. Per non parlare del mercato interno che già tradisce segnali di declino pesantissimi, con ricadute drammatiche per le imprese, per il commercio e anche in modo diretto per le famiglie e la loro capacità di spesa, ormai sempre più rasente il limite della mera sopravvivenza.
Insensata avventura
Il governo che ha preceduto la sua nomina a capo del Governo, ha gettato l’Italia in questa insensata avventura anche avvalendosi nella non democratica occasione di poter gestire il potere senza dover sostanzialmente rispondere al corpo elettorale e al popolo; nella sicurezza che Ella saprà invece tenere nel giusto, legittimo e costituzionale valore l’espressione di volontà delle cittadine e dei cittadini italiani, Le rinnoviamo l’invito ad adottare fin da subito tutti i provvedimenti necessari, pur nell’ambito delle alleanze e degli accordi internazionali sottoscritti in passato dall’Italia, a far uscire il Paese dall’emergenza determinata da un conflitto, a cui possiamo partecipare solo danneggiando mortalmente la nostra Nazione.