Antifascismo e mafia, Dio li fa e poi li accoppia.
L’azione svolta in tutta Italia dai ragazzi del Blocco Studentesco, con l’affissione di striscioni recanti la scritta “antifascismo = mafia” ha riscosso tanto successo quanta isteria.
Persino i liberali più moderati, che comunque fanno ideologicamente e storicamente parte della galassia antifascista, hanno espresso un certo, seppur timido, appoggio all’iniziativa.
Ma cosa lega l’antifascismo e la mafia? Da un punto di vista storico, ormai insegnano pure a scuola che la mafia, o almeno ciò che ne rimaneva dopo la dura repressione del prefetto Mori, fu fondamentale nello sbarco alleato in Sicilia; in sostanza, la liberazione è dovuta, anche, ai clan.
I metodi mafiosi dei compagni nostrani
Parlando invece di mentalità e metododologia, le analogie sono molte di più delle differenze. L’antifascismo, così come è configurato oggi, prevede di essere contrari a qualsiasi progresso, basti solo vedere quante siano le proteste organizzate dai centri sociali contro ferrovie, strade, ecc, mantenendo il Paese fermo mentre il resto del mondo avanza; la mafia analogamente mantiene quelle zone in cui regna ancora più arretrate.
Parlando di cultura, la mafia vuole sostituirsi ai concetti universali di Dio, Patria e Famiglia, si inventa una morale sua, non consente deviazioni; l’antifascismo fa altrettanto e lo fa anche apertamente, attraverso conferenze e volantinaggi. Parlando infine di metodo, non servirebbe nemmeno specificare.
Le ritorsioni con la bandiera rossa
Tra attentati, intimidazioni e ricerca di sostegno politico, mafia e antifascismo viaggiano sugli stessi binari, al punto che soprattutto al sud, quando accadono certi fatti si valutano entrambe le piste. Politici e imprenditori che non ubbidiscono alle disposizioni dei clan sono bersagliati tanto quanto quelli che semplicemente rifiutano di dichiararsi “antifascisti”, termine che ormai come già più volte ribadito viene via via modificato facendo trovare gli antifascisti di 20 anni fa dall’altra parte della barricata senza saperlo.
In definitiva la mafia è di sinistra
Sono quindi ipocrite e fuori luogo le manifestazioni contro le mafie organizzate o quantomeno partecipate da questi soggetti, che vivono nell’illegalità e finanziano le cosche acquistando droghe e altre merci, incolpando però lo Stato che non legalizza, quello stesso Stato nato dalla resistenza e di cui gli antifascisti si lamentano ogni giorno.
Quando l’Italia (ma non solo l’Italia) si libererà dalle piaghe mafiosa e antifascista, allora sarà davvero una grande Nazione che può ricominciare il suo cammino verso il suo posto nel mondo.
Lorenzo Gentile
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